Come sappiamo l’antisemitismo (pregiudizi e atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei) ha caratterizzato in più fasi la storia dell’umanità. Storicamente parlando infatti sono molte le persecuzioni che questo popolo ha dovuto subire, perpetrate nei millenni: dal 38 d.C. ad Alessandria d’Egitto, ai pogrom russi, prima e dopo la rivoluzione russa (quasi tutti i suoi ispiratori erano ebrei), fino ad arrivare alla shoah.

Ma per un’indagine più approfondita occorre arrivare fino alla “cacciata dall’Eden” della Genesi e alla “cacciata dall’Egitto” dell’Esodo biblico.

In quest’ultimo caso, tralasciando che, secondo i Targumim (i libri biblici in aramaico), gli scacciati sarebbero solo egiziani, si fa riferimento al numero di questi ultimi. Pare che dall’Egitto assieme a Mosè (figlio degli yakudè, sacerdoti egizi) siano usciti 600.000 gevarim (uomini in forze), più i familiari e gli erev-rav (gente mista), per un numero che presumibilmente si aggirava attorno ai 5-6 milioni di persone (dobbiamo considerare che a quel tempo si praticava la poligamìa).

Nel primo caso, secondo recenti studi fatti sull’Antico Testamento (tradotto letteralmente e non teologicamente), pare che Eva non mangiò nessun frutto, almeno non in senso stretto: la parola “mela” (che nella Bibbia non c’è) deriva da “l’Albero della conoscenza del bene e del male” (dal latino malum, che significa anche melo) mentre l’espressione “mangiare il frutto” indicherebbe, secondo il confronto con altre testi di quei periodi, compiere l’atto sessuale (dal libro dei Proverbi un adultera “mangia il frutto, si sciacqua la bocca e dice non ho fatto nulla di male”). Nella Genesi c’è chiaramente scritto che Eva “mangia il frutto, tentata dal serpente, e poi ne da da mangiare ad Adamo”. Possiamo evincere che il primo frutto Eva l’abbia mangiato con qualcun altro, e ciò scaturisce la cacciata dal paradiso terrestre: senza soffermarci su chi possa essere Dio in realtà, quest’ultimo rivolgendosi al serpente dice:

“Io porrò inimicizia tra la tua stirpe e la sua stirpe…”

Proseguendo dicendo che la stirpe di Eva schiaccerà quella del serpente. Il primo figlio infatti, Caino (che uccide Abele), sempre traducendo letteralmente la bibbia dall’ebraico, pare sia nato “et Yhwh” (“con Yhwh”, il dio dell’Antico Testamento).

Seguendo il discorso delle due stirpi dobbiamo fare un curioso quanto inquietante riferimento ad Adolf Hitler. Durante la sua detenzione egli scrive il Mein Kampf (tradotto “La mia battaglia”), un saggio sulle sue idee politico-idiologiche, dove fa riferimento proprio a due stirpi: la stirpe degli “ariani” (puri, dall’aspetto “nordico”, fatti a “immagine e somiglianza” degli dei) e la stirpe del serpente.

Come sappiamo l’olocausto sterminò 5-6 milioni di ebrei (ancora questo numero!), che ufficialmente cominciò nel 1933, con la segregazione degli ebrei tedeschi, ma che culminò nel 1941 con lo sterminio fisico dei deportati.

I più importanti quotidiani USA di qualche decennio prima, però, ci raccontano una storia diversa:

  • THE SUN, 6 Giugno 1915
    “6 milioni di ebrei in Russia sono perseguitati, cacciati, umiliati, torturati, fatti morire di fame…”
  • NEW YORK TIMES, 18 Ottobre 1918
    “6 milioni di ebrei in Russia hanno bisogno di aiuto”
  • NEW YORK TIMES, 8 Settembre 1919
    “In Ucraina e in Polonia 6 milioni di Ebrei sono in pericolo: hanno ricevuto la notizia che stanno per essere completamente sterminati”
  • NEW YORK TIMES, 12 Novembre 1919
    “6 milioni di ebrei in Europa sono stati ridotti in condizioni di povertà”
  • THE ATLANTA CONSTITUTION, 23 Febbraio 1920
    “Vengono raccolti 50.000 dollari per contribuire a salvare la vita di 6 milioni di ebrei in Europa”
  • NEW YORK TIMES, 7 Maggio 1920
    “100.000 dollari di contributo per 6 milioni di ebrei che vivono e muiono di fame e malattie”
  • NEW YORK TIMES, 20 Giugno 1921
    “All’America si chiede di salvare 6 milioni di ebrei in Russia: un massacro minaccia tutti gli ebrei sotto il potere sovietico”
  • LA GAZZETTA DI MONTREAL, 29 Dicembre 1931
    “6 milioni di ebrei sono difronte alla morte per fame nel sud est dell’Europa”
  • NEW YORK TIMES, 1936
    “La comunità chiede che venga concessa la possibilità di rifugiarsi in Palestina ai milioni di ebrei che soffrono per lo European Holocaust”
  • NEW YORK TIMES, 1938
    “6 milioni di ebrei in Europa privi di tutela e di possibilità economica stanno morendo di fame”

Un pò strana come coincidenza non vi pare? Ma allora la domanda sorge spontanea: se nel 1915, quando si comincia già a parlare di olocausto, Hitler era un giovanissimo caporale che entrava nella Grande Guerra, per chi lavorava in realtà durante la Seconda Guerra Mondiale?

La curiosità genera quesiti irrisolti a volte, ma secondo molti studiosi a partire dalla Bibbia fino ai giorni nostri la storia andrebbe completamente riscritta.

Per chiarimenti e conferme vi invitiamo a vedere questo video e seguire gli studi di Mauro Biglino (studioso delle religioni)

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