Gasparri contro fan di Fedez ‘Mettiti a dieta’. Quando il politico diventa cyber-bullo

Da quando il rapper Fedez ha scritto l’inno per il Movimento Cinque Stelle è entrato in una sorta di vortice per il quale molti uomini politici, invece di interessarsi ai reali problemi del paese, provocano e ‘cinguettano’ (visto che parliamo di Twitter) contro il cantante in questione manco fossero ragazzine ai primi sconbussolamenti ormonali.

Salvini della Lega Nord prima e Gasparri del pdl poi (si, è ancora lì) evidentemente non hanno meglio da fare che stare su twitter alla ricerca del cyber-litigio. Quest’ultimo, che non è nuovo a queste ‘uscite infelici’ sui social, aveva attaccato Fedez poichè interamente (o quasi) tatuato chiamandolo “coso tatuato, che non ha rispetto per il suo corpo”. Pronta la risposta del rapper che accusa Gasparri, giustamente per giunta, di saper giudicare solo dall’aspetto.

Molti fan di Fedez hanno attaccato il vice presidente del Senato sui social ma i toni si sono definitivamente alzati quando nella serata di ieri Gasparri risponde ad una giovane fan che difendeva il suo idolo (“il coso colorato è una persona pulita e umile, a differenza tua che sei sporco e te la credi perchè sei deputato”) twittando: “Meno droga, più dieta. Messa male”.

Maurizio Gasparri ha ricoperto la carica di ministro delle Comunicazioni dal 2001 al 2005 nel governo Berlusconi ed è stato promotore della discussa legge Gasparri, che di fatto violava volutamente il principio di pluralismo dell’informazione sancito dall’art. 21 della Costituzione e tutto per salvare Rete4 dalla messa in onda sul satellite e favorire ingiustificatamente il suo ‘padrone’. In dieci anni o più di vari governi di centrodestra e varie cariche si è reso protagonista solo di leggi sciagurate e scivoloni mediatici tanto da ispirare l’attore Neri Marcorè in una riuscitssima imitazione che caricaturava gli aspetti peggiori di questo controverso personaggio politico.

Oggi come ieri Gasparri è ancora lì a dire la sua (anche se nessuno gli chiede niente) senza alcun merito, prende un corposo stipendio per scaldare con gioia la poltrona e per giunta si permette di fare il cyber-bullo sui social insultando una ragazzina per il suo aspetto fisico.

Lo ricordo qualche anno fa quando, ospite da Barbara ‘LacrimaFacile’ D’Urso, proprio in qualità di Ministro discuteva di cyber-bullismo criticando aspramente chiunque usasse la rete per prevaricare o insultare qualcuno qualunque sia stata la ragione. E ci si rimpieva la bocca di parole quali ‘rispetto’, ‘uguaglianza’, ‘punizione più severe per i bulli’, ‘multe ai genitori dei trasgressori’, ma forse parlava di ragazzini… ai porci che sguazzano nel nostro Parlamento è permesso di fare tutto.

 

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