Il barbiere è l’addetto al taglio dei capelli e alla rasatura della barba. Il suo lavoro si svolge di solito in bottega (comunemente detta barbieria o anche salone).

Questa è la definizione più comune per gli esponenti di questa illustre categoria che da secoli fa parte della vita di ogni uomo. Più che sui grandi barbieri delle grandi città con i loro mega studi super lussuosi, vorrei soffermarmi su quei pochi e singolari artisti del capello che popolano i paesini più piccoli.

Per chi come me abita in una cittadina, conoscerà più o meno a menadito tutte le botteghe di paese dove viene esercitata questa professione.

– IL MAESTRO/LEGGENDA – 

Lui è il più anziano e il più esperto barbiere del tuo paese, la leggenda. Già dal modo di vestire capisci che è figlio di un’altra epoca, lo riconosceresti tra mille (Giacca, abbigliamento vintage e baffi alla Dalì). La sua bottega è diversa da tutte le altre, quando metti piedi lì sembra di tornare negli anni 70′. Una volta seduto su quella sedia, dura più la sua preparazione psico-fisica al taglio che il tempo impiegato per creare la tua nuova acconciatura. Silenzioso e preciso, non si lascia scappare il minimo pelo fuori posto e la classe con cui toglie la mantellina, fa invidia al miglior torero spagnolo quando evita la carica della bestia nell’arena.

In realtà i suoi tagli sono superati da 20 anni, tu probabilmente ci andavi quando eri piccolo. Ma il Maestro è solo uno, come il suo inconfondibile nome.

– LO SCONOSCIUTO/DIMENTICATO –

Sarete passati mille volte davanti alla sua bottega, ma non ve ne siete mai accorti. Fra i vostri amici non c’è andato mai nessuno e col passare del tempo da sconosciuto viene completamente dimenticato. Se avete la forza di guardare attentamente quando passate di lì, noterete come ormai neanche lui crede più che qualcuno possa entrare nella sua bottega, tanto che quei pochi passanti che si accorgono della sua esistenza esclameranno tra di loro ironicamente “Ah, meno male, anche oggi avrà fatto almeno 1000 euro”. Nel suo studio non c’è niente, anche le classiche riviste per l’attesa ormai hanno fatto le valige, tanto nessuno aspetterà mai nessuno. Gli fa compagnia solo una radiolina che trasmette una stazione radio che conosce solo lui.

Cosa lo spinge ad andare avanti? Quei 3-4 amici fedelissimi che gli vanno a fare compagnia per una partita a carte, mica per farsi i capelli.

– IL SOLITARIO –

Parente allo “Sconosciuto/Dimenticato”, il Solitario almeno ha una piccola clientela. Certo, è fatta di uomini dove il più giovane era già nonno ai Mondiali dell’82’, ma portano comunque un pò di presenza fisica nell’ambiente. Tra questa ‘fresca’ clientela, a sorpresa però potrebbe spuntare un vostro coetaneo, forse l’unico in tutto il paese che frequenta quella bottega e grazie a lui verrete a conoscenza che la vita esiste anche lì. Quando vi dirà il nome di dove ha spuntato i suoi capelli, la vostra reazione sarà simile al famoso “Chiiiii?” di Maurizio Mosca.

Il vostro amico non riuscirete mai a beccarlo lì dentro, forse anche lui in fondo in fondo non sa perchè ci va, perchè il barbiere solitario ormai non si regge neanche più se non parlare dei soliti due argomenti: calcio e Berlusconi. Spesso potrebbe anche sbagliare il taglio ‘alla moda’ (non glielo chiedete, non è materia sua).

– IL TALENTUOSO – 

Lui è l’ultimo arrivato nella cerchia dei barbieri del tuo paese. Completamente opposto al Maestro, già nel look è più giovanile dei suoi clienti, nonostante siano perlopiù ragazzi e lui abbia comunque un’età compresa tra i 35 e i 50 anni. Il suo studio (la bottega per lui è superata) è il più new age, con tutti i prodotti di ultima generazione. E’ in grado di fare qualsiasi taglio alla moda, infatti tutte le generazioni più trendy sono la sua clientela fissa. Per non parlare della musica, ovviamente tutto aggiornato con gli ultimi pezzoni più commerciali.

Capelli alla moda, vestiti alla moda, qualche tatuaggio possibilmente e via: ecco il nuovo fenomeno della barbieristica locale.

– CHIAMATELO KAMASUTRA SHOP, NON BARBER SHOP –

Uno dei simboli delle botteghe di paese è il barbiere che fa della ‘passera’ l’unico elemento indispensabile, ma non inerente al contesto, per porter entrare lì e farti ‘carusare’ a dovere. Già dall’ingresso, oltre ai classici gagliardetti della squadra del cuore, potreste trovare qualche calendario sexy di qualche modella di 20 anni fa che dopo esservi documentati scoprirete che ormai è un cesso.

Una volta entrati, vi sedete per aspettare il vostro turno e tra le solite riviste ne troverete sicuramente qualcuna con donne nude o con seni e culi in bella vista. Non c’è radio di sottofondo, ma solo un lungo ed interminabile discorso sulla figa in tutte le sue sfaccettature più minuziose. Prima o poi sarà il vostro turno e lì dovrete farvi forza ed affrontare l’argomento con la giusta preparazione, altrimenti rischiate di diventare delle vittime.

Già, perchè nel caso in cui vi dimostraste non pratici dell’argomento o timidi nel volerlo trattare in pubblico, il vostro barbiere di fiducia farà di tutto per mettervi in imbarazzo, semai ricordando anche qualche argomento trattato con voi privatamente.

– IL SIMPATICO IMPICCIONE –

Non saprei se definirlo il più patetico, per il modo in cui cerca di far ridere senza successo o il più fastidioso per il modo in cui cerca di sapere tutti i tuoi fatti e quelli degli altri. E’ figlio della vecchia scuola, probabilmente sarà stato allievo del Maestro di paese e dopo aver vissuto anni all’ombra del ben più rinomato insegnante, cerca di ritagliarsi una sua figura originale in modo sbagliato. Ti accoglie con il classico look da camice bianco e ciabatte da infermiere, il suo studio/bottega è tappezzato di foto di modelli e capigliature, riviste di sport, cronaca e motori sul tavolino.

Tutto molto stereotipato, ma a questo si aggiungono frasi classiche ripetute milioni di volte e domande che ormai scandiscono il tempo, come se stesse recitando sempre lo stesso copione. Per ogni persona che nominerete lui vi risponderà con frasi del tipo “Che bravo ragazzo”, assorbendo i vostri contenuti senza mai sbilanciarsi. Nel momento in cui la sua sala si affolla e la gente inizia a spazientirsi per l’attesa si autoesalta con battute del tipo “Qua si pensano che i capelli li taglio con la spada e subito faccio, ci vuole tempo”, con annessa risata e ammiccamento da simpaticone che non fa ridere nessuno. A questo aggiungete dei passettini stile ‘Twist’ durante il taglio e il gioco è fatto.

E’ come entrare nella ‘stanza dello spirito e del tempo’, un processo lungo e interminabile di battute e pettegolezzi che si ripete a iosa.

– IL FAI DA TE –

Infine, c’è chi le ha provate tutte e non è rimasto mai soddisfatto, c’è chi non vuole spendere euri (che potrebbe investire in panzerotti e crocchè) per un semplice taglio a zero e chi ha semplicemente voglia di cimentarsi nel taglio autodidatta. I risultati iniziali potrebbero essere catastrofici a meno che non vi rasiate completamente (a melone), ma con tempo e pazienza potrete affinarvi nel bagno di casa vostra, dove all’occorrenza potreste usare qualche amico come cavia prima di cimentarvi su voi stessi.

Tu e la tua ‘macchinetta’ per capelli, che spesso coincide con quella con cui ti accorci/definisci la barba, diventate inseparabili e col tempo avrete la fortuna di trovare qualcun altro che si è cimentato come voi in questo suicidio estetico, con cui condividere gioie e dolori.

Ovviamente, nel caso in cui dovessimo sbagliare il taglio e farci qualche buco in testa, la colpa sarà sempre della macchinetta e del regolatore di lunghezza che si è spostato all’improvviso.

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