L’evoluzione del concetto di ‘Moda’, tra passerella e giornale

“La moda passa, lo stile resta”. Questa, è apparentemente una semplice frase pronunciata da una delle icone della moda in assoluto, Coco Chanel, ma col tempo è diventato il must per molti guru della moda.

Infatti è proprio su questa linea che molti dei più noti stilisti ed esperti di moda si ispirano per la creazione di nuove collezioni e recensioni sulle nuove tendenze. C’è chi la guarda con meraviglia e chi con sospetto, ma una cosa rimane certa: la moda è inevitabilmente insediata nella vita di tutti i giorni. Ma che cos’è veramente la moda? O meglio come viene percepita dal mondo giornalistico?

Il termine moda deriva dal latino modus, che significa manieranorma e nasce solo in parte dalla necessità umana di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. In realtà l’abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari.

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Prima dell’Ottocento, l’abito era considerato talmente prezioso che veniva elencato tra i beni testamentari. I ceti poco abbienti erano soliti indossare solo abiti tagliati rozzamente e, soprattutto, colorati con tinture poco costose come il grigio. Al contrario, i più facoltosi, dedicavano tempo e denaro alla creazione di un abbigliamento, oggi noto come l’outfit, ricercato, elegante ed estremamente prezioso.

E in questi anni, precisamente a Parigi nel 1759, nacque il primo giornale di moda, redatto rigorosamente da una donna: “Le journal de Dames” di Madame de Beaumer, insieme al “The Lady’s magazine” di Londra e “Il corriere delle dame” di Milano.

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Oggi il giornalismo di moda è diventato un pilastro dell’informazione, che oltre a fornire news sulle nuove tendenze della passerella, si impegna a consigliare, a ricercare pareri da tutte le sfumature, parlando in termini stilistici, della società e a stare al passo delle trasformazioni tecnologiche con la creazione di fashion blogs.

Scrivere di moda, quindi, non significa solo attenersi al nuovo taglio, tessuto e colore di una nuova collezione di Dolce e Gabbana o il nuovo modello di scarpe Loubotin, ma ricercare attraverso l’oggetto, i costumi, il modo di pensare attraverso gli anni, delle persone, dall’attrice che attraversa il red carpet di una cerimonia per gli Oscar con un abito di alta sartoria, alla studentessa che frettolosamente indossa jeans e t-shirt per correre alla stazione, e dare un contributo, se non un aiuto a qualcosa che per quanto futile possa essere considerato, dietro nasconde lavoro, sudore e passione.

 A cura di Marina di Gregorio

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