Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi… ma non con Gerry Scotti

Il modo di dire “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi” ha origini socialmente datate. Si riferisce infatti ad una realtà sociale, quella dei nostri nonni, che si fondava sul concetto di “famiglia”.

La famiglia veniva considerato un gruppo sacro, indivisibile soprattutto nei giorni di festa religiosa. Il problema era che le giovani coppie che avrebbero voluto passare il Natale insieme a casa dei genitori di uno o dell’altro, dovevano rinunciare a questa loro idea e dividersi per festeggiare ognuno con la propria famiglia. Un’eventuale assenza infatti sarebbe stata considerata come una grave mancanza di rispetto verso la famiglia.

La questione si riproponeva soprattutto in occasione delle due feste principali, il Natale e la Pasqua. Si arrivò ad una sorta di compromesso sociale che stabiliva la supremazia gerarchica della festa natalizia.

Ma questo a noi non ci interessa… se provo a immaginare la Pasqua con chi vorrei, penso a quella che sicuro non vorrei, quella con Gerry Scotti…come potrebbe andare?

– LA PASQUA CON GERRY SCOTTI –

Decidete attentamente con chi passare la vostra Pasqua. Immagino di festeggiarla a casa Scotti, mi morirei di fame e passerei una giornata a sentire battute su fisico e capelli di un uomo che avrebbe bisogno davvero di risorgere, nell’aspetto e nella mente.

Probabilmente potrebbe rubare anche il mangiare dal piatto dei figli pur di soddisfare i suoi bisogni da fame chimica perenne. A ogni portata lo vedo già esclamare “Questo si che è un piattooo”, applaudendo la nonna a modi applauso con il pubblico di Chi Vuol Essere Milionario (gli hanno dato anche la stessa sedia)

Rigorosamente in pigiama, in pratica si è alzato dal letto per mettersi a tavola e oltre a provocare Fame per gli altri commensali e forse anche Peste (malattia scaturita dal suo sudore a metà pranzo), continuerà a parlare con la bocca piena, sputando pezzettini di agnello alle persone vicino e alcuni facendoli cadere sulla sua stessa pancia.

Trasportato dai fiumi rossi del buon vino, cercherà di razzolarti anche l’ultimo boccone che ti è rimasto, mettendoti in difficoltà con domande stile ‘Avanti Un Altro’… 

G:”Lo mangi l’agnello”

Io: “Si”

G: “Eeeesatto la risposta è no! Quindi rinunci al tuo agnello che va a me”

Inutile ribattere, potrebbe uccidere se provate a togliergli il cibo. Tu sei lì che vorresti uccidere quell’uomo tondo e odioso, ma aspetti la pastiera e ti calmi. La nonna la porta a tavola ed esclama “Questa l’ho fatta per Gerry, a lui piace tanto”. E tu lì capisci che probabilmente è finito tutto, la tua Pasqua è stata rovinata definitivamente da un uomo che ti invita a casa sua e ti lascia morire di fame, ma dopo aver divorato metà pastiera sostenendo di averne il diritto dato che ‘l’ha fatta per lui la nonna’, lascia metà dolce da dover dividere in 12.

Non ti fa un regalo, non ti dice niente, racconta solo delle sue avventure con il signor Laurenti, di come lo sevizia e deride in assenza del buon Bonolis. Si sa, quando il gatto non c’è, i chiatti ballano.

Tu, ormai stanco, sfinito e affamato, non vedi l’ora di riposarti almeno quella mezz’oretta tattica per poi riprenderti e andare via. Finalmente un pò di relax? Macchè.

Gerry si alzerà da tavola per lanciarsi in un sonno profondo e rumoroso proprio al tuo fianco. Il primo a soffrire è proprio il divano, il suo corpo vibra e tu non senti neanche più il volume della tv che avevi acceso per conciliarti il sonno.

Alla fine vai via, sobrio, affamato e assonnato.

La similitudine con il caro Gerry, è solo uno stereotipo (ma io credo che lui sia davvero così) che raffigura un personaggio che possiamo trovare in tutte le famiglie dove c’è almeno un uomo che riduce la tavola a un campo di battaglia… altrimenti non sarebbe festa.

 

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