PoV: le confessioni di una escort sul mondo della prostituzione

Oggi andiamo a trattare un argomento molto forte e delicato, sempre attualissimo nel mondo e in Italia, anzi a dirla è un argomento di cui si è sempre trattato dall’alba dei tempi: stiamo parlando del ‘fenomeno’ della prostituzione.

L’acronimo PoV sta per Point of View, ovvero il ‘punto di vista’ della persona oggetto della nostra intervista.

Nel corso dei tempi, come tutt’oggi, questa professione che in alcune parti del mondo è legale e in altre no, ha sempre spaccato in due l’opinione pubblica portando da sempre la società a dividersi sul prostituzione legale (riapriamo le case chiuse) o debelliamo la prostituzione.

Gli ultimi avvenimenti, soprattutto nel salernitano, ci hanno incuriosito (chiuse molte case dove vi era un pesante giro di prostituzione). Ma, il fenomeno non si estirpa di certo così, infatti sembra che l’attività di escort sia ogni giorno sempre più praticata, da ragazze e donne di tutti i tipi che potrebbero essere benissimamente la vostra ragazza o la vostra vicina di casa o perchè no la vostra insegnante.

Così, abbiamo deciso di provare a contattare una di queste ragazze per cercare di avere in confronto diretto con questo mondo e di presentarlo a voi attraverso gli occhi delle protagoniste che lo vivono quotidianamente.
Inizialmente è stato difficile se non impossibile prendere appuntamento con una di queste ragazze per un’intervista, nonostante come da privacy, fosse tutto rigorosamente anonimo (infatti i nomi che useremo saranno di fantasia), finchè una ragazza di origini brasiliane ha deciso di concederci quest’onore.

Possiamo dire che l’abbiamo incontrata nel salernitano (luogo in foto) e che chiameremo ‘Marzia’ come nome indicativo. Una bella ragazza: bionda, mulatta, allegra e sempre sorridente, fedele al tipico spirito sudamericano. Purtroppo i nostri mezzi e le paure della ragazza non ci hanno permesso interviste video, anche per rispettare la privacy di Marzia, che attualmente comunque svolge qualcosa di illegale.

Dopo essersi messa a suo agio, Marzia inizia a parlarci del perchè molte ragazze decidono di fare questo mestiere, raccontandoci la sua storia:

“Io ho 29 anni e vengo dal Brasile. Ho iniziato come escort da giovanissima per guadagnare qualcosina, come la maggior parte delle ragazze che fanno questo lavoro, poi mi sono trasferita in Europa con quello che ho messo da parte e ho continuato la professione anche qui, dove i clienti sono più facoltosi. Io avevo intenzione di smettere: una volta guadagnato abbastanza sono tornata in Brasile e ho sposato il ragazzo con il quale ero fidanzata e abbiamo avuto un figlio. Il nostro matrimonio è durato 3 anni, poi è finito tutto. Mio figlio ora sta con mia madre e io sono qui di nuovo a guadagnare per mandare soldi a loro. Ormai in Italia e soprattutto in Campania ho tanti amici e amiche e mi trovo bene qui”

Alchè, le domandiamo perchè proprio la escort tra i tanti mestieri che esistono:

“Perchè nella povertà è il mondo più facile per fare soldi se sei una ragazza. Come per gli uomini spacciare droga porta soldi facili per noi è vendere il nostro corpo. Fidati se fosse così semplice anche per gli uomini trovare clientela si prostituirebbero tutti”

Come sei entrata in questo mondo, in modo autonomo o ti ci ha indirizzato qualcuno:

“E’ raro che quest’idea venga di tua spontanea volontà, di solito vedi sempre prima qualcun altro farlo o te lo propongono…. però se sei una persona a cui piace fare sesso e ti propongono questa cosa… il resto viene da se. Se mi piace fare sesso normalmente, perchè non farlo a pagamento?”

Insomma ci devi già essere un pò così dai. Quando ti ho chiamato, sul tuo annuncio c’erano altre foto: come mai usate foto finte?

“Io non uso mai foto vere, o meglio mi hanno costretto. In pratica quando ho usato le mie foto, spesso le rubavano per fare altri annunci, addirittura trovai una mia foto sul ‘Mattino’ di Napoli in un articolo che parlava di prostituzione. Quindi decisi da quel momento di non usarne mai più. E’ comunque un qualcosa di illegale, in qualche modo ci dobbiamo tutelare”

Quindi, andando per logica, anche il tuo nome è falso, una sorta di nome d’arte?

“Ovviamente. Questa parte è fondamentale per fare questo lavoro. In pratica noi recitiamo una parte, ci creiamo un personaggio. Hai presente gli attori dei film? Ecco noi siamo uguali. Io vesto i panni di ‘Marzia’ quando lavoro, tutta hot, tutta sexy, ma perchè è il mio lavoro, ma una volta che il cliente va via io torno la ragazza normale di tutti i giorni che cucina, fa la spesa, esce con le amiche. E’ l’ennesimo modo per tutale una privacy che alla fine nessuno ci tutela, a differenza di altri stati”

Approposito di tutela, mi dicevi che qualcuno ti ha ‘proposto’ questo lavoro. Esistono ancora i classici e vecchi ‘papponi’ di una volta?

“Non proprio, dipende dall’ambiente. Nei paesi più poveri, ma anche qui in Italia ad esempio in luoghi come litoranea o zone simili ci sono ancora i classici papponi con le loro zone che controllano le ragazze. Quelle sono proprio come le chiamate voi: le puttane, perchè non hanno dignità e si fanno sfruttare. Invece, le escort, sono ragazze indipendenti che girano di città in città o lavorano a casa, gli unici soldi da dare a qualcuno (forse) sono quelli dell’affitto. Ma, ho conosciuto anche donne e ragazze italiane che lo fanno tranquillamente a casa loro”

Quindi, le escort del 2000 diciamo, sono persone normali che gestiscono la loro vita autonomamente

“Si proprio così, però questo ovviamente è un problema quando ti trovi in situazioni spiacevoli ed non sai come uscirne. Inizi ad avere paura!”

A te è mai capitato, ci puoi raccontare qualche aneddoto?

“Si, certo. Qualche anno fa mi trovavo a Cassino e arrivò un cliente non particolarmente elegante diciamo così. Dopo aver pagato per una prestazione, pretendeva di continuare ancora e io ovviamente cercavo di mandarlo via. Lui però ha reagito con la violenza, minacciandomi e spingendomi a terra chiedendo indietro i suoi soldi. Se ero sola in casa probabilmente sarebbe finita male, ma per fortuna le mie coinquiline mi hanno aiutato a cacciarlo e a tenere e a bada la situazione.

Anche se, la cosa più brutta mi è successa nei pressi di Caserta. Dato che lavoro non solo in casa, ma anche per cene, feste e altre celebrazioni come ‘accompagnatrice’, una sera mi trovai con molti uomini d’affari. Mi ci aveva portato una mia amica. Noi eravamo in 2, loro in 4 e doveva finire come tutti sappiamo. Ma, durante la serata 3 di questi 4 iniziano a ‘coccare’ (ovvero tirare cocaina) e a loro si aggiunge anche la mia amica. Io ho iniziato ad avere paura, perchè alcuni sembravano veramente su di giri, così decido di puntare l’unico che era rimasto ‘sano’ nel tentativo di farmi riportare a casa, dato che non sapevo come ritornare in un città che non conoscevo. Fortunatamente questo ragazzo capisce la mia situazione e mi chiama un taxi, così riesco a tornare a casa. Ovviamente lui è stato poi ‘ricompensato’ in un secondo momento per il suo gesto”

Ovviamente voi non sapete i clienti che vi toccheranno, viceversa i clienti sanno cosa trovano. Con l’arrivo di internet e dell’online è cambiato anche il modo di fare la escort?

“Certo! Ma non tanto perchè si possono mettere annunci e foto, ma soprattutto perchè ci sono forum specializzati in cui gli uomini fanno recensioni di noi ragazze consigliandoci o sconsigliandoci a seconda della loro ‘avventura’ con noi”

Cosa vorresti dire a chi leggerà quest’intervista?

“Vorrei far capire che noi siamo ragazze con le stesse paure e sogni di tutte le altre ragazze, non come ci etichetta la società. Se vivessimo in un paese come l’Olanda dove è tutto legale, anche le persone ci tratterebbero come esseri umani e non come merce da poter utilizzare a proprio piacimento solo per aver pagato”

Ringraziamo ‘Marzia’ per quest’intervista e spero che questo articolo d’inchiesta basato su questa testimonianza, sia servito a far più luce su un mondo dalle tante ombre.

CHE DICI?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *