TASI, rischio aumenti. Il comune di Eboli fissa l’aliquota al 2,5 per mille

ICI, IMU, TASI, da qualche anno la confusione regna sovrana in merito alla tassa sugli immobili e sono partite le scommesse sul prossimo nome di questa imposta, che per quanto possa essere diverso, serve soltanto ad inserire novità legislative sempre più complesse per mettere le mani in tasca ai contribuenti.

La Banca d’Italia esamina il prelievo fiscale per un nucleo familiare con un figlio che risiede nello stesso immobile sotto i 26 anni. Mentre nel 2013 il contribuente medio ha pagato circa 360€ tra mini IMU e TARES (Tassa comunale sui rifiuti e sui servizi), nel 2014 lo scenario sarà nettamente peggiore.

Infatti con l’abolizione dell’IMU, l’introduzione della TASI (Tassa sui servizi indivisibili) e con il passaggio dalla TARES alla TARI, lo stesso contribuente si troverà a pagare un imposta compresa tra i 400 euro con l’aliquota base all’1 per mille e i 600 euro con l’aliquota al 2,5 per mille. L’aumento rispetto all’anno precedente va dal 12% ad oltre il 60%.

Il comune di Eboli ha approvato l’aliquota del 2,5 per mille sulla prima casa, tornando ai livelli del 2012, con agevolazioni fiscali per gli immobili concessi in comodato d’uso a discendenti in linea diretta, purchè non superino una rendita catastale di 350 euro.

Inoltre per quanto riguarda la TARI sono previste altre agevolazioni per chi è invalido al 100% o per gli studenti fuori sede, i quali verrebbero esclusi dal nucleo familiare. Le imprese dell’area Pip potranno usufruire di un’esenzione per 5 anni a partire dall’avvio dell’attività produttiva, mentre ci sarà una riduzione dell’imposta dal 30% al 50% per le attività stagionali.

Nonostante la possibilità di portare l’aliquota anche al 3,3 per mille, utilizzando lo 0,8 aggiuntivo per concedere detrazioni alle abitazioni di minor valore, il comune non ha cambiato la vecchia aliquota prevista per l’IMU, anche per che il gettito fiscale sarebbe stato lo stesso.

Purtroppo non è finita qui, perchè lo scenario che ne può derivare negli anni a venire potrebbe essere tutt’altro che roseo. Infatti dal 2015 è possibile l’abbattimento del tetto massimo del 2,5 per mille e l’aliquota potrebbe salire fino al 6 per mille (tetto massimo previsto dall’IMU), ovviamente in questo caso ogni amministrazione dovrebbe giustificarsi con i propri elettori.

Per questo motivo, cambia il nome ma il trucco è sempre lo stesso. Aprite gli occhi.

Per chi vuole stimare a quanto ammonterà la sua TASI, può usare questo modulo, inserendo il comune di residenza, l’aliquota e i dettagli catastali.

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