Cindymae è una ragazzina statunitense di 12 anni affetta da una forma molto rara e violenta di epilessia nota come sindrome di Dravet. Aveva 10 mesi quando i genitori notarono le crisi per la prima volta dopo il terzo vaccino obbligatorio per l’infanzia. Da lì in avanti ha avuto inizio un lungo e tortuoso cammino alla ricerca della cura più adatta per la piccola Cindymae.
In tutti questi anni la medicina tradizionale non è stata in grado di trovare un rimedio ai fortissimi attacchi d’epilessia di cui la bambina soffriva, anzi: nel Febbraio di quest’anno Cindymae ha avuto un arresto cardiaco dopo una crisi e la conseguente somministrazione di un farmaco di emergenza per forti attacchi epilettici.
Da qualche anno, con il sostegno di un medico disposto a provare ‘cure alternative’, Cindymae ha iniziato la sua battaglia contro la sindrome, e con lei c’è un validissimo alleato: l’olio estratto dalla pianta di cannabis.
Nel video che vi mostriamo vediamo la madre di Cindymae intenta a somministrare una dose di olio di cannabis tra il palato e il labbro della piccola in modo tale che il THC e il CBD (i principi attivi della cannabis) entrino direttamente nel flusso sanguigno attraverso le pareti mucose della bocca ristabilendo, in pochi minuti, le regolari funzioni dell’organismo della ragazzina. Dopo circa 30 minuti Cindymae ritorna a sorridere.
https://www.youtube.com/watch?v=USi1_3Fdjyw
Inutile parlare della demonizzazione che questa pianta ha subito dagli anni 30′ ad oggi con la nascita delle industrie petrolchimiche e farmaceutiche, eliminandola da qualsiasi prontuario medico-scientifico. Eppure, storicamente parlando, è da millenni che gli abitanti di questo pianeta sfruttano la canapa per i suoi innumerevoli utilizzi: prima del proibizionismo infatti il 30% dei medicinali era composto proprio di cannabis.
Questa pianta è un pò come il maiale, non si butta via niente e con essa si è in grado di realizzare più di 25.000 prodotti di uso comune. Ci sarà un motivo per cui l’hanno resa illegale, non vi pare?!
