Polizia sequestra cannabis terapeutica al congresso dei Radicali (VIDEO)

In questi giorni si è parlato tanto del caso Cucchi e della ridicola sentenza che ha assolto medici e poliziotti, esentandoli da ogni colpa o reato, e che di fatto ha ucciso Stefano per la seconda volta. Sui social sono fioccati messaggi di vicinanza e affetto verso la famiglia di questo ragazzo e messaggi di disprezzo verso le forze dell’ordine che, ancora una volta, sono rimaste impunite.

Ma analizziamo la questione più a fondo: è giusto fare di tutta l’erba un fascio? Probabilmente no, ma anche le forze dell’ordine sono lo specchio della società nel quale operano, dove la violenza, il prevaricare e l’approfittarsi dei più deboli sono all’ordine del giorno.

Molti saranno anch’essi vittima di uno Stato che gioca al ricatto morale del tipo ‘tu sei un mio dipendente e o fai così o ti trovi un altro lavoro’, e magari si trovano a dover fare cose che non vorrebbero, ma il problema è a monte, e quando l’albero è già marcio di suo, non potrà dare buoni frutti…

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Una dimostrazione lampante l’abbiamo avuta sabato scorso quando al Congresso dei Radicali si sarebbe dovuta tenere laconsegna simbolica dicannabis terapeutica ad un gruppo di malati di sclerosi multipla, da parte della segretaria del partito, Rita Bernardini, e del suo fondatore, Marco Pannella.

Ma la polizia ha dapprima sequestrato i 20 grammi di cannabis che avrebbero dovuto essere donati ai malati in bustine da un grammo cadauna, e poi è salita sul palco per impedire anche la consegna del raccolto da parte della segretaria radicale ad Andrea Trisciuoglio, presidente del Cannabis social club “La Piantiamo” di Racale (Lecce), unica associazione italiana che si occupa del diritto alle cure a base di cannabis per i malati. Ecco il video del sequestro…


In questo caso cosa spinge le forze dell’ordine a fare un sequestro del genere? Si può essere ligi al dovere in maniera così ottusa o è solo un occasione per fregarsi un pò d’erba a quei poveri malati che nella cannabis trovano una cura per i propri mali? Non lo sappiamo… ma molto spesso divisa e buon senso non vanno d’accordo.

Fonte: dolcevitaonline.it

 

 

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