Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Oggi siamo ad Aliano, paese con meno di mille abitanti, ma noto per essere il luogo d’ambientazione del libro Cristo si è fermato a Eboli (nel quale il paese è chiamato Gagliano, a imitazione della pronuncia locale) dello scrittore Carlo Levi, che vi trascorse parte del suo periodo di confino e che in seguito vi si fece seppellire.
Il borgo si colloca su uno sperone argilloso e scosceso, a 498 metri di altitudine, e domina la Val d’Agri e il torrente. Per queste caratteristiche il paesaggio è di forte impatto e unico nel suo genere. La parte più antica del paese, il “borgo antico” appunto, è formata da case costruite con mattoni crudi di argilla. Aliano è circondato da piantagioni di ulivo e da pescheti e agrumeti, meglio conosciuti come i “Giardini di Aliano”.
STORIA – I reperti più antichi di Praedium Allianum, cioè “podere di Allius”, gentilizio romano, risalgono al VI secolo a.C. come testimoniato dalla scoperta di una necropoli contenente più di mille tombe i cui reperti sono custoditi nel Museo della Siritide di Policoro. Importante centro commerciale e di scambio tra la civiltà greca ed etrusca, data la presenza dei fiumi Agri e Sinni, fu anche un borgo dedito all’agricoltura e alla pastorizia, e luogo di rifugio per i monaci basiliani fuggiti dall’oriente a causa delle persecuzioni iconoclaste.
Durante l’età feudale venne dominato da diverse famiglie nobiliari tra cui i Colonna, i Carafa e i Sanseverino. In epoca medievale Aliano fu feudo di diverse famiglie, tra cui i Sanseverino, i Carafa ed i Colonna.
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Filippo Folliero