Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Oggi vi portiamo a Fisciano, ma non nell’università, ma in un mare di verde, in una posizione stupenda, con una strada asfaltata e panoramica, a 592 metri d’altezza sui monti di Carpineto, nella zona Scarpa del Monte Torello, dove sorge, quasi tutto in pietra ed arroccato ad un insediamento rupestre, il Santuario di San Michele di mezzo.
Risalente al periodo normanno, si narra che qui si rifugiò Papa Gregorio VII, ospite a Salerno di Roberto il Guiscardo e che nel 1137 fu visitato da San Bernardo di Chiaravalle, in missione dal Principe Sanseverino. Il Papa vi si recò accompagnato dalla Corte del re e certamente ne rimase estasiato, con una lapide dedicata che ne ricorda il passaggio.
San Michele di mezzo è su un rilievo rappresentato da grandi masse di terreni sedimentari carbonatici, caratterizzati dalla successione di dolomie, mentre la struttura geologica è di tipo monoclinalico, con immersione degli strati a nord e pendenze medie “intorno a 30 gradi”. La natura dei litolipi in affioramento e la loro giacitura a reggipoggio non innescano problemi relativi alla stabilità generale del versante. La topografia risulta più o meno articolata.
Il culto di San Michele Arcangelo, molto diffuso dai Longobardi nel sec. IX, è ancora vivo, per cui il Santuario è meta continua di pellegrini, soprattutto il martedì in Albis. Lungo la strada, quattordici Edicole (rinnovate in ceramica – artista Santoriello – e vetro, per la bontà dei Lyons Club di Mercato San Severino con contributo comunale). Lucernai ed Edicole che però la mano dell’uomo sterminatore ha ancora una volta devastato.
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Filippo Folliero