Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Quest’oggi vi portiamo a Sant’Angelo Fasanella dove è possibile ammirare una vera e propria meraviglia incastonata nella roccia: stiamo parlando della chiesa rupestre di San Michele Arcangelo e il suo campanile che si trovano all’interno della montagna.
STORIA – La Grotta di San Michele Arcangelo fu sede di una comunità religiosa benedettina risalente all’XI secolo, ma è possibile ipotizzare insediamenti precedenti legati alla diffusione della civiltà greca nel Cilento.
Le opere murarie, di cui restano ruderi addossati alla parete esterna della roccia, sembrano risalire ai primi decenni del 1300.
L’ingresso alla grotta è costituito da un semplice portale che, alla base dei due stipiti, presenta un leone e una leonessa realizzati secondo moduli arcaici. All’interno della grotta, oltre alla tomba di Francesco Caracciolo e al pozzo, si può osservare un’altissima edicola gotica. La cavità più profonda costituisce la cappella, dedicata all’Immacolata, sul cui altare troviamo una cornice lignea che racchiude una tela del XVII secolo.
Tutt’intorno si possono ammirare affreschi trecenteschi e sculture, mente in fondo alla grotta si può osservare un ricco altare seicentesco fatto costruire, come il pozzo e il pulpito, dall’Abate Fabio Caracciolo.
Proprio su questo altare campeggia la statua in marmo di San Michele Arcangelo.
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Filippo Folliero
