Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Oggi parliamo delle Antiche Cartiere di Acerno che insieme con i resti delle ferriere, della miniera di lignite e al sito di ritrovamento del calco della zanna di Elephas Antiquus, completa il parco di Archeologia Industriale di Acerno.
STORIA – Acerno fu una delle prime località del Picentino dove nel ‘700 si sviluppò una forma di proto-industrializzazione con la presenza di due ferriere, due cartiere e una “valchera” per la lavorazione del lino con annessa “tinteria”.
Nella valle di Acerno esistevano due cartiere che nel 1848 davano lavoro a 30 operai ed una produzione di 8000 risme di carta.
Ad oggi sono visibili i ruderi di una delle due, forse la più antica, costruita presumibilmente tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700.
Qui è possibile visitare i ruderi “superstiti” inclusi nel comprensorio di Acerno dove si producevano migliaia di risme di carta al giorno. Questo gioiello di archeologia industriale oggi è ancora lì, incastonato nella roccia e nel tempo.
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Filippo Folliero