Il morso di Dani Alves alla banana lanciatagli dagli spalti del Madrigal ha fatto rapidamente il giro del mondo, scatenando una planetaria ondata di solidarietà contro il razzismo.
Ma in Brasile è già esplosa l’indignazione per il retroscena che si nasconderebbe dietro alla campagna antirazzista lanciata con l’hashtag #SomosTodosMacacos, che sembra essere uno slogan pianificato dalla Ludocca, l’agenzia di marketing che gestisce l’immagine di Neymar.
Il vice presidente dell’agenzia, Guga Ketzer, ha infatti rivelato che “la campagna era già pronta da due settimane e si attendeva solamente il momento giusto per lanciarla”.
La rivelazione, comparsa sulle colonne del brasiliano Lance, ha causato l’indignazione del popolo del web. Versione confermata in parte anche dallo stesso Dani Alves:
“Con Neymar ne avevamo parlato perché avevamo già subito atti del genere e lui ne soffriva. Quindi abbiamo cercato di capire cosa potesse spingere le persone a comportamenti di questo tipo. Per noi due, e non solo per noi, il calcio dovrebbe essere soprattutto divertimento. Ma non c’è nessuna campagna dietro, la mia reazione è stata spontanea”.
TUTTO PREPARATO DA NEYMAR – Ketzer continua nella sua spiegazione: “E’ stata la scusa perfetta per promuovere una campagna pubblicitaria già confezionata dall’agenzia che fa capo al giornalista e imprenditore Luciano Huck. Tanto che in meno di 24 ore era già possibile acquistare sul web al prezzo di 70 Reais (circa 25 euro) una maglietta con lo slogan #SomosTodosMacacos”
UOL Esporte, portale brasiliano, punta il dito contro “la discutibile moralità di Neymar, tanto da far sorgere il dubbio che l’attaccante sia davvero solidale nei confronti di Dani Alves”.
La foto e il video del fuoriclasse brasiliano che impugna una banana insieme al figlio sono infatti stati realizzati due settimane fa.
“Avevamo escogitato insieme a Neymar un modo per dare risalto alla lotta contra il razzismo, convinti che la sua immagine ci avrebbe aiutato a diffondere il messaggio su scala globale. La popolarità di Neymar è semplicemente il viatico migliore per sensibilizzare la cultura di massa e l’offesa a Dani Alves ci ha dato lo spunto ideale per diffondere il messaggio”. Parola di Guga Ketzer.
Nel frattempo, piovono critiche e insulti dal popolo del web, che ha subito lanciato un nuovo slogan con l’hashtag #NaoSomosTodosOtarios (non siamo tutti stupidi). Restano l’appoggio e la solidarietà nei confronti del terzino brasiliano, “capace di mettere a nudo tutta l’ignoranza razzista con un gesto tanto semplice quanto forte”.
Ma su Neymar e il suo entouràge si sono resi protagonista di un episodio alquando riprovevole, dato che un video registrato due settimane fa mette a nudo i dubbi sulla reale vicinanza e il reale coinvolgimento del brasiliano nella lotta al razzismo. E’ sempre marketing, è sempre consumismo.