Appuntamento Letterario consiglia: “Il metro del dolore”, dell’ebolitano Marco Onnembo

Sulla scia di ciò che vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane, continua la rubrica in cui i ragazzi di “Appuntamento Letterario” ci daranno ogni due settimane i loro consigli per una sana ed immersiva lettura.

Nessuno spoiler, nessuna recensione, ma una presentazione di un libro che a detta del gruppo tutti dovrebbero leggere. Proseguiamo con lo spazio dedicato agli autori del nostro territorio, con recensioni ai loro lavori a cura di Roberta Gargiulo. Oggi parleremo de “Il metro del dolore, scritto dall’ebolitano Marco Onnembo.

IL METRO DEL DOLORE – Esiste la misura del dolore? Esiste un metro che dia una sfumatura nella percezione del dolore? Le risposte, lo scrittore ebolitano Marco Onnembo, ce le suggerisce già a partire dal titolo, sintesi perfetta di un romanzo rivelazione che per due settimane del 2022 è stato in classifica nella top ten della narrativa italiana.

Il protagonista del racconto ha conosciuto uno spaccato di umanità tanto vasto da consentirgli di raccogliere dolore e disperazione, attraverso una circostanza eletta: la confessione. Don Carmine, infatti, ha una sola missione: quella di salvare le anime; è diventato prete proprio con l’intento di redimere i fedeli ascoltando persino l’inconfessabile. Fin qui tutto normale, se non fosse che il sacerdote, che svolge il suo mandato in contesti tanto eterogenei, da New York al piccolo paese dell’Italia meridionale, bevendo whiskey e fumando il sigaro, ci fa subito una rivelazione: ha perso la fede e non è più un prete. Carmine mostra la sua propensione spirituale e filantropica raccontando la storia di tanti o forse dovremmo dire lasciando “indizi”, lungo la strada del suo sacerdozio. Compie un percorso a ritroso della sua vita, si interroga e si tormenta sulle fragilità della natura umana, sul valore del perdono e sulla necessità dell’indulgenza per accogliere sia sé stessi che gli altri.

Marco Onnembo

Pagine intense affascinano e coinvolgono, attraverso spunti di grande attualità, ma anche questioni più profonde e riflessioni filosofiche. Insieme alle storie dei personaggi, si svolge l’indagine conoscitiva di un uomo, in un fluire di dubbi che tanto hanno a che fare con le domande che in fondo attraversano l’esistenza di ognuno. Nell’epilogo vi è la risposta che ristabilisce l’equilibrio dopo vibranti rivelazioni e regala la bellezza della speranza.

La scrittura è potente, le immagini ed il ritmo narrativo incalzano il lettore senza sacrificare mai la chiarezza del racconto. Questo è il segno distintivo di uno stile asciutto ed accurato, di chi con grande maestria costruisce un travolgente intreccio col solo pretesto di emozionare il lettore.

A cura di Roberta Gargiulo

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