Sulla scia di ciò che vi abbiamo raccontato negli scorsi mesi, continua la rubrica in cui i ragazzi di “Appuntamento Letterario” ci daranno ogni due settimane i loro consigli per una sana ed immersiva lettura.
Nessuno spoiler, nessuna recensione, ma una presentazione di un libro che a detta del gruppo tutti dovrebbero leggere. Proseguiamo con lo spazio dedicato agli autori del nostro territorio, con recensioni ai loro lavori a cura di Roberta Gargiulo. Oggi parleremo de “La novella degli scacchi”, di Stefan Zweig.
LA NOVELLA DEGLI SCACCHI – E’ uno dei capolavori dell’austriaco Stefan Zweig. Il racconto rappresenta una metafora resa sullo sfondo della tragedia che si è abbattuta in Europa con l’avvento dei nazionalismi. Da quel momento, secondo l’autore, anche il gioco degli scacchi, così come la storia, non è più in mano a uomini di talento e cultura, ma nelle mani di individui ignoranti e rozzi, proprio come Czentovič, uno dei protagonisti, campione del mondo degli scacchi, ma soltanto perché automa del gioco.
Oltre a Czentovič, che gioca solo per denaro ed abitudine, sgradevole e privo di personalità, appare nella vicenda, il secondo protagonista, il dottor B., punta di diamante del narratore. Arrivato agli scacchi nel momento peggiore della sua vita, ci si è aggrappato per salvarla. Da un lato, il gioco gli consentirà di salvarsi, dall’altro, diventerà il principio della propria follia. La sua storia catapulta il lettore in una stanzetta di hotel vuota, ad eccezione di un tavolo, un armadio e una finestra con vista a muro. Tuttavia, da un luogo claustrofobico e distruttivo, l’immaginazione e la creatività emergeranno in tutta la loro esaltante bellezza.
Infine, c’è il narratore, un uomo che gioca a scacchi per diletto, che sfiora quella passione senza afferrarla davvero. Egli, si trova a metà tra i due estremi, è in grado di analizzarli entrambi, caratterizzarli al fine di trarne insegnamento.
L’opera è il racconto di una storia travagliata, soprattutto quella di Mr. B, ma anche autentica e potente. Gli scacchi sono uno strumento di salvezza, metafora di un mondo folle, passionale ed interiore, dove rifugiarsi o scappare da ciò che si sta vivendo. Forse il messaggio cifrato di Zweig è nel sottolineare che, salvezza e dannazione vanno di pari passo. Si può, senza lasciarsi travolgere da qualcosa, dare tutto per qualcosa e questo rappresenta l’unico modo per vivere davvero!
A cura di Roberta Gargiulo