Sulla scia di ciò che vi abbiamo raccontato negli scorsi mesi, continua la rubrica in cui i ragazzi di “Appuntamento Letterario” ci daranno ogni due settimane i loro consigli per una sana ed immersiva lettura.
Nessuno spoiler, nessuna recensione, ma una presentazione di un libro che a detta del gruppo tutti dovrebbero leggere. Proseguiamo con lo spazio dedicato agli autori del nostro territorio, con recensioni ai loro lavori a cura di Roberta Gargiulo. Oggi parleremo de “Spettro a(r)tistico”, della battipagliese Annalisa Giancarlo.
SPETTRO A(R)TISTICO – Delicatezza e sensibilità d’animo sono essenziali per accostarsi all’arte e concepirne le creazioni. È necessario averne anche per alcuni libri. Se ne rende conto chi apre “Spettro a(r)tistico”, perché fin dalle prime pagine, è richiesta una certa dose di sensibilità per riuscire a comprenderlo. Angelo e la sua famiglia sono i protagonisti di una storia tanto speciale, che l’autrice, Annalisa Giancarlo, racconta in maniera molto coraggiosa.
“I libri rappresentano per noi il filo di Arianna nel labirinto dell’autismo”. Anna adopera queste parole quando parla dei “miracoli” che avvengono al suo piccolo Angelo grazie al potere della lettura. Ha l’esigenza di raccontarli e far comprendere che la parola “autismo” va pronunciata senza paure. Una consapevolezza a cui è arrivata attraverso un percorso doloroso ed impegnativo. Un sentiero in salita pieno di “mura” da abbattere, reso ancora più difficile perché segnato dall’altrui assenza di umanità, insidiato da fragilità, lacrime e paure.
Improvvisamente lo spazio angusto del dolore, però, si allarga e include molto altro. La scoperta delle doti di Angelo, proprio grazie ai libri, segna un nuovo inizio. La strada si apre in un giardino luminoso fatto di condivisione. Il racconto diventa tappa dopo tappa un cammino di conoscenza. Mentre Angelo scopre il suo super-potere e sorride a quelle cose che spesso noi diamo per scontate, con il resto della famiglia vive esperienze nuove fatte della magia che solo amore ed empatia sanno mettere in scena. Altri protagonisti riempiono di bellezza le pagine della vita di Angelo. L’amorevole maestra Enrica, il saggio libraio Giovanni e l’attenta dottoressa Rosaria sono gli impareggiabili compagni di un commovente viaggio verso diversi orizzonti.
Essendo la penna dell’autrice guidata dal cuore, il risultato non può che essere un esperimento narrativo ben riuscito. Senza cedere il passo a facili sentimentalismi, le parole appaiono legate da un flusso narrativo che dà vita ad una tecnica efficace e coinvolgente. La narrazione scuote l’animo del lettore e in un crescendo di emotività, sentimenti e speranze, acquisisce una grande potenza comunicativa. Gli interventi più strettamente specialistici in apertura e in chiusura aggiungono una finalità divulgativa al racconto che vuole essere tutt’altro che afferente definizioni semplicistiche del disturbo autistico.
A cura di Roberta Gargiulo