Si torna a parlare di degrado ed abbandono. Protagonisti, questa volta, sono gli animali.
È estate e, puntuale come un orologio svizzero, torna il fenomeno di abbandono di animali domestici denunciato da tutte le reti televisive nazionali, dai social network e dalle campagne di tutte le associazioni animaliste.
Questa è una piaga che interessa, tra tutti, anche il comune di Battipaglia, soprattutto nelle aree periferiche che ben si conoscono. Località Aversana e Spineta le più interessate a questo deplorevole fenomeno, essendo esse aree poco trafficate e per niente sorvegliate, già note per essere terreno “fertile” per mini discariche abusive.
Feriti, sporchi, stanchi e denutriti: così si presentano i cani che vagano ai bordi delle nostre strade pericolose: mangiano quello che trovano, dormono dove capita, spesso sono vittime di incidenti stradali o finiscono con l’essere attaccati da parassiti che trasmettono loro malattie (leishmaniosi su tutte).
Dunque, che fare quando ci si trova un cane abbandonato o smarrito?
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha pubblicato un articolo – che si invita a leggere – che spiega come gestire il ritrovamento di un cane abbandonato, ovvero, in primis, devono essere contattate le autorità locali tenute ad intervenire per legge.
Purtroppo però non sempre chi di dovere è preparato a fronteggiare l’emergenza. Oggi, si punta il dito sull’operato dei vigili urbani e dell’Asl veterinaria di Battipaglia che si è presentata impreparata nell’emergenza abbandono animali.
Grosso modo, questo è quello che avviene: il cittadino che trova un cane abbandonato/smarrito contatta l’Asl veterinaria; l’Asl dice di non poter intervenire se non prima allertata dai vigili urbani; il cittadino allerta i vigili urbani a cui chiedono, prima di intervenire, come mai non si sia rivolto prima all’Asl (storia vera). Di recente, al comando dei vigili urbani è stata attivata una sezione che si occupa proprio di questo fenomeno, l’unico inconveniente è che non c’è il numero necessario di agenti che possa intervenire ogni volta che si fa una segnalazione; l’Asl non interviene su suolo privato in quanto il cane abbandonato o smarrito, “per quanto loro ne sappiano”, potrebbe essere di proprietà del titolare del suolo suddetto.
Giusto fare una precisazione: sembra che al comando dei vigili urbani, per la nuova sezione di cui sopra si è parlato, ci sia un unico agente designato a queste operazioni che potrebbe non essere sempre disponibile perché, per fare un esempio, impegnato ad “accompagnare una persona per un Tso” (?).
Di conseguenza, bisogna rimandare il non ancora sicuro recupero dell’animale al giorno dopo. Inoltre, qualora le autorità intervenissero, il cane recuperato, in mancanza di microchip, potrebbe essere portato in un canile nel napoletano in convenzione con il comune che, secondo voci non ufficiali, avrebbe un trascorso discutibile riguardo la gestione e il ricovero degli animali.
Come regolato dalla legge 189/04 del Codice penale, parte prima, abbandonare gli animali è reato, quindi, punibile con l’arresto fino a un anno o con multe fino a 10.000,00 euro. Nonostante l’esistenza di questa normativa e i numerosi appelli atti a debellare il fenomeno, non si vedono segni di regressione.
Questo articolo non ha lo scopo ultimo di denunciare o rimproverare la sezione dei vigili urbani, né l’Asl veterinaria, né l’amministrazione. Non ha intenzione di affogare nel mare di polemiche e lamentele che inondano il comune della Piana del Sele.
Questa volta si chiedono risposte. Si chiede che i cittadini vengano portati a conoscenza dei tanti servizi (sempre che esistano) e del loro operato in materia di abbandono di animali, che vengano istruiti e tutelati.
A volte, i problemi di una città fanno tutti capo ad una scarsa comunicazione.
Jessica Moscato