Meno conosciuta delle villette comunali del centro città, a Battipaglia c’è una terza villetta che si trova in periferia e durante la giornata è frequentata da persone di tutte le età.
Stiamo parlando della villetta del quartiere Taverna che viene costeggiata da via Euclide, via Parmenide e via Archimede e dove è possibile trovare anche un casetta dell’acqua. Insomma una villetta funzionante a tutti gli effetti, dove gli anziani passeggiano, i bambini giocano e i ragazzi la usano come punto d’incontro.
Ma, c’è sempre un ma. Infatti, al tramonto la villetta diventa praticamente inutilizzabile perchè non esiste illuminazione nè all’interno nè all’esterno. La situazione non è una novità ma negli ultimi giorni i residenti e i commercianti hanno iniziato a manifestare il loro disappunto.
Infatti, la paura coinvolge un pò tutti, dagli automobilisti ai commercianti, passando per i residenti e i frequentatori della parrocchia locale, dato che la visibilità quando cala la notte è praticamente pari a zero tanto che in auto è difficile distinguere il marciapiede dalla strada.
“Impossibile non poter usufruire di una villetta comunale in un orario normale, non c’è uno straccio di illuminazione – spiega la signora Claudia, residente – è possibile che bisogna stare al buio totale? Forse perchè siamo in periferia?!”
Questo non è l’unico timore dei residenti, anche perchè con queste condizioni di visibilità scarsa molti sostengono che all’interno della villetta qualcuno ne abbia approfittato per iniziare a svolgere attività illegali come spaccio o peggio ancora che la villetta venga usata direttamente per drogarsi:
“Qualche volta girando la mattina nella villetta mi è capitato di trovare anche qualche siringa – spiega un commerciante di zona – e se qualcuno dovesse aggredire un passante nell’oscurità? Come sempre le periferie non vengono considerate importanti come il centro città”
A conti fatti è l’assenza di illuminazione che genera questo circolo vizioso di problematiche in un quartiere dove sono presenti, oltre che case e negozi, anche una chiesa ed una scuola media come racconta Marcella, una mamma i cui figli frequentano entrambi i luoghi:
“Sono costretta a dire ai miei ragazzi di tornare a casa appena fa buio, anche se sono solo le 18 perchè il rischio di frequentare questa villetta o l’area che la delimita senza un minimo di illuminazione è troppo alto”
Filippo Folliero