Siamo sicuri che i “miasmi” di cui soffre la città di Battipaglia provengano solo ed esclusivamente dall’impianto di Eboli?
Molti cittadini, in questi giorni, ci hanno riportato più volte come dall’area in cui si trova l’azienda Nappi Sud, nella zona industriale di Battipaglia, continuino ad arrivare cattivi odori e basta farsi un giro soprattutto nelle giornate più calde per rendersi conto da soli dei miasmi che si sollevano.
Siamo in via delle Industrie e che l’azienda Nappi in passato sia stata una delle “vittime” dei roghi estivi è ormai noto a tutti, ma allo stesso modo tutti sembrano aver totalmente dimenticato questa zona. In teoria, nulla di scandaloso, anche se è decisamente più facile dare la colpa al “vicino” prima di risolvere i problemi in casa ma, la delegazione di cittadini che ci ha contattato ci ha fatto notare che nei tanti capannoni presenti in zona (adibiti ad uso industriale) ce ne sono alcuni che lavorano diversamente… Possibile?
Infatti, si sono recati in uno di questi capannoni e hanno scoperto che è possibile acquistare all’ingrosso merce di carattere alimentare che si trova lì conservata e pronta alla vendita in una zona confinate con l’area in cui vengono lavorati i rifiuti.. A detta della delegazione, dall’esterno sembrano capannoni chiusi al pubblico ma, dalla porta sul retro/laterale, è possibile entrare e fare acquisti.
“Con una banale scusa siamo anche entrati in uno di questi capannoni – ci raccontano – perchè ci avevano raccontato di questa cosa ma volevamo vedere con i nostri occhi se fosse vero o meno e, purtroppo, sembra essere davvero così. Chiariamo che i capannoni in questione NON fanno parte di Nappi Sud, anche se nella stessa area, ma sono di proprietà altrui”
E le norme igienico-sanitarie? Possibile che se tutto venisse confermato si permetta di far svolgere attività del genere? Non dovrebbero essere capannoni adibiti ad attività industriale e non commerciale?
La qualità del cibo sarebbe sicuramente compromessa dai cattivi odori e dai miasmi e ci sorprende che qualcuno possa aver dato l’autorizzazione a svolgere attività del genere. I comitati, dunque, in collaborazione con le forze dell’ordine, potrebbero verificare se effettivamente nella loro città, difesa con anima e corpo in ogni sede, venga concessa davvero la possibilità di svolgere un’attività del genere che avrebbe dell’incredibile.
Filippo Folliero