Nella fortunata serie animata “I Simpson” esiste una discarica che brucia ininterrottamente dal 1966 e il passo tra la fantasia e la realtà è molto breve se si pensa allo scenario che si può trovare alle spalle dell’outlet Cilento di Eboli, una situazione più o meno simile.
Infatti è possibile rinvenire una maxi discarica che da ormai una decina d’anni e più, ciclicamente viene data alla fiamme per far posto ad altra immondizia, in quello che una volta era definito il “ghetto di San Nicola Varco” e che si trova proprio nell’omonima località. In questi giorni c’è stato un nuovo rogo, ben visibile grazie alla presenza della vegetazione consumata dalle fiamme e dai rifiuti ancora fumanti e carbonizzati. Nonostante i tanti appelli del passato ad opera di associazioni, di Legambiente e di tanti cittadini, la maxi-discarica non è stata mai ripulita nonostante, nel corso del tempo, siano stati fatti diversi annunci inerenti a “nuovi fondi per la bonifica dell’area”.
I FONDI STANNO ARRIVANDO, SI NARRAVA NEL 2018 – La discarica è solo una parte di tutto l’agglomerato San Nicola Varco, oggi abbandonato e che viene ricordato come il luogo che ospitava l’ex mercato ortofrutticolo. Proprio su questa zona uno degli annunci più recenti risale al maggio 2018 quando l’attuale amministrazione comunale dichiarò pubblicamente che sarebbe arrivato 1 milione di euro per la bonifica dell’intera area, sostenendo che si trattava di “un risultato emerso dal tavolo tecnico regionale, per messa in sicurezza mediante rimozione dei rifiuti abbandonati nell’area ex mercato ortofrutticolo e successiva attività di caratterizzazione ambientale tramite risorse FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) 2014/2020”.
In teoria il 2020 è appena iniziato e c’è ancora un pochino di tempo per dimostrare di tener fede alla parola tramite la bonifica dell’area, ma lo scetticismo dei cittadini dopo l’ennesimo rogo di questi giorni sarà difficile da estirpare se non con un intervento pratico.
Noi, lo scorso anno, realizzammo anche un servizio in zona, che vi riproponiamo di seguito. Basta cliccare sul link
Filippo Folliero
