Da una parte un mare con delle acque eccellenti, dall’altra un mare che sventola bandiera nera e nega la balneazione.
Non stiamo parlando di due punti estremi della Provincia ma del mare che bagna le città di Eboli e Battipaglia, che da anni viene frequentato allo stesso modo sia da battipagliesi sia da ebolitani. Nonostante ogni sacrosanto anno si ripresenti la stessa storia a parti alternate, con il paradiso balneare ebolitano e l’inferno acquatico battipagliese o viceversa, sembra che i cittadini stiano iniziando a dubitare di questi dati che annualmente l’Arpac fornisce.
SONDAGGI – Infatti, dai sondaggi che abbiamo lanciato negli scorsi giorni, oltre l’80% di cittadini ebolitani e battipagliesi non hanno molto chiari i metodi con cui vengono effettuati i campionamenti e si chiedono come sia possibile che lo stesso specchio d’acqua abbia in poche centinaia di metri di distanza una sproporzione così ampia.
Com’è possibile? I due mari non si incontrano? Non esistono correnti che possano portare tutto ciò che viene scaricato a mare da una parte o dall’altra?
La realtà dei fatti dice che se non vengono sistemate le idrovore e i vari depuratori la situazione non cambierà mai anche se spesso sentirete parlare di “batteriologicamente pulita anche se alla vista sembra sporca”, ma è solo un arrampicarsi sugli specchi dato che nessuno vorrebbe fare il bagno in un’acqua verde e che vi lascia addosso quella sensazione di viscido, anche se è “batteriologicamente pura”, giusto?
ARPAC & CAMPIONAMENTI – Ciò che è noto e che abbiamo appreso dalle nostre visite alla sede Arpac di Salerno, è che i rilievi vengono fatti in determinati periodi dell’anno e in alcuni punti precisi del mare, il che vuol dire che può essere che nel momento in cui è stato fatto la situazione era questa ma che nel giro di pochi giorni possa essere cambiata radicalmente.
Dunque dare per assodato che una parte sia eccellente e l’altra meno sarebbe superfluo, così come pensare che una porzione di mare sia più pulita dell’altra anche perchè “spesso sono i gestori degli stabilimenti balneari ad indicare il punto di campionamento all’Arpac..”, come spiegatoci proprio da uno di questi.
A sunto di ciò, è possibile evincere due cose: o vogliamo credere che i nostri mari (Eboli-Battipaglia) non si mescolano e quindi siamo dinanzi ad un fenomeno naturale paragonabile a quello della penisola danese Skagen, dove Kattegat (Mar Baltico) e Skagerrat (Mare del Nord) si incontrano ma non si mescolano a causa di densità, temperatura e salinità differenti; oppure in questi rilievi, ogni anno, c’è qualcosa che non torna dato che nessuno è ancora stato in grado di spiegare con chiarezza logica come e dove avvengono i campionamenti e, il non parlare chiaro (più gli scandali che hanno colpito alcuni dirigenti Arpac la scorsa estate, indagati per aver falsificato i dati dietro compenso), lasciano aperti ancora più dubbi su come vengano svolte determinate azioni.
Filippo Folliero