“Non abbandonate i platani al loro destino”
E’ questo il grido del professor Paolo Abbinente, che ha deciso di informare la popolazione ebolitana del suo studio condotto in questi ultimi mesi in cui ha constatato come il vigore dei platani presenti lungo il viale Amendola di Eboli sia scemato prima del previsto, con la perdita delle loro foglie già verso la fine del mese di luglio, invece che nei primi mesi autunnali come dovrebbe essere naturalmente. “Da diversi anni gli alberi di platanus orientalis, che nella presta primavera sono già rivestiti di verde, altrettanto precocemente perdono le foglie, ormai arruginite, a causa di un problema patologico”, scrive allarmato il professore in una nota.
Il problema secondo lo storico, uno dei massimi conoscitori della storia ebolitana e autore di numerose pubblicazioni, deriva da infezioni portate da animali: “Le folte chiome degli alberi e le cavità dei rami e dei tronchi marcescenti sono occupate da nidi di colombi infetti e pieni dei residui di tali volatili, la cui presenza ha instaurato una specie di lotta per l’esistenza contro i piccoli passeraceri che da anni ormai non si vedono più nell’abitato urbano – spiega minuziosamente Abbinente nella sua nota -. Il verde dissecca proprio nel momento più importante della sua funzione, durante la calura estiva, quando vistosi attacchi patologici producono una dolce melata che attira minuscoli insetti di disturbo all’aria circostante. Questa resistente consociazione sulle foglie accartocciate, è terreno fertile per la formazione di acari parassiti”.
L’allarme lanciato dal professore è diretto ai gruppi ambientalisti ebolitani a cui propone anche una soluzione ‘giovanile’, nella speranza che qualcuno di questi accolga la sua richiesta di attenzione ai platani del viale principale della città: “I gruppi ambientalisti possono intervenire per la necessaria difesa di un patrimonio che è uno degli emblemi della città. Si potrebbe affidare l’operato a giovani volontari per prendersi cura di tutte le piante della zona, cartellinandole e numerandole, individuandole singolarmente con breve didascalia e invogliando gli studenti di tutte le scuole della città a redigere una scheda sinottica attribuendo così a ciascun albero il nome di un personaggio della storia locale. – propone Abbinente – Si utilizzerebbe così il principio didattico dell’alternanza lavoro. Il risanamento degli alberi, invece, andrebbe affidato all’esperienza di associazioni ambientaliste locali e alle cooperative di settore”
LA RISPOSTA DELL’ENTE – Dopo l’allarme lanciato ieri dal professore, è arrivata puntuale la risposta dell’assessore alla manutenzione, Ennio Ginetti: “L’ufficio del Comune di Eboli-Tutela del Verde attua costantemente sopralluoghi per valutare lo stato fitosanitario, la stabilità e la sicurezza delle alberazioni presenti sul territorio. Possiede competenze e strumentazioni idonee per il controllo e la gestione corretta del verde, non abbandona nessuna essenza vegetale tanto meno i platani – spiega l’assessore -. Il regolamento per la salvaguardia del verde pubblico e privato 2011 e il piano del Verde redatto nel 2015 sono rispettati categoricamente con l’aiuto di un agronomo incaricato a servizio del verde del Comune di Eboli. Proprio in quest’ultimo periodo si stanno svolgendo controlli per valutare tutti gli stati di sicurezza dei viali alberati”
LA DELUSIONE DI ABBINENTE – Il professore è rimasto visibilmente deluso dalla risposta ricevuta considerandola inconsistente: “Non è la risposta che mi aspettavo, si sono limitati a ripetere le mie parole e probabilmente non hanno capito neanche la gravità della situazione”
Filippo Folliero