Col passare degli anni, i social network stanno diventando una vera e propria ‘rete’ di tranelli dove molto ‘esperti’ della comunicazione online cercano ogni giorno una nuova trovata per provare a guadagnare qualcosa approfittando delle passioni di tanti utenti.
Stavolta, ad essere stati ‘vittima’ di una truffa online sono stati tanti animalisti ebolitani e non solo che sono stati inizialmente ‘raggirati’ da tale Vito De Nigris, profilo di cui ancora non è stata accertata la veridicità, ma che ha chiesto pubblicamente un aiuto economico per aiutare il finanziamento e il mantenimento del canile privato di Eboli per una somma di 1500 euro.
“Oggi siamo qui a chiedervi aiuto. Siamo un canile privato ed abbiamo quasi 80 pelosetti e da due mesi a questa parte il Comune, l’ASL e le varie associazioni animaliste ci hanno abbandonato e noi con le nostre forze non riusciamo ad andare avanti”, si legge nella descrizione del profilo.
Gli utenti, tramite il tasto ‘Fai una donazione’ presente su Facebook, avrebbero potuto così donare una cifra a piacere per ‘aiutare’ il canile. Tutto molto bello, peccato però che ad Eboli non esista nessun canile privato e l’unico canile presente è quello in località Monti di Eboli che risponde all’attenzione del comune di Salerno. A scoprire l’inghippo di un profilo creato ad hoc usando immagini del vecchio canile ebolitano, è stata l’avvocato Annabella Messina, che procederà per vie legali segnalando il tutto alla Polizia Postale: “In quanto avvocato e gestore di vari gruppi sugli animali, sono stata contatta da Antonella Centanni, presidente della sezione Provinciale della lega per la difesa del cane che mi ha segnalato questa raccolta fondi non autorizzata. Quando ci siamo accorte della truffa – spiega l’avv. Messina – questo profilo aveva già raccolto 85 euro di donazioni e aveva fatto un’operazione a tappeto su tanti gruppi animalisti. Una situazione ambigua che segnalerò, essendo in primis un legale, alle autorità competenti che così potranno verificare dove sono andati a finire questi soldi”
Filippo Folliero