Il verde è uno dei colori dello spettro visibile all’occhio umano, molto comune in natura: le piante sono verdi, siamo circondati dal verde e il nostro occhio ha bisogno di vedere “verde”. Quando siamo immersi nella natura stiamo bene, avvertiamo una calma profonda, irresistibilmente attraente. È rigenerazione, sentimento anch’esso legato alla natura ed alla sua rinascita.
Questo è ciò che accade all’Unisa, dove il campus di Fisciano è dotato di aree verdi che si estendono per circa 300.000mq. Per i tanti ragazzi che ogni anno varcano i cancelli dell’Unisa probabilmente i dati seguenti non saranno una novità ma è bene sottolineare come circa 1/3 di queste aree è costituito da aree attrezzate con prati, siepi, essenze arboree ed impianti di irrigazione automatici, mentre circa 2/3 sono costituite da aree incolte, composte da essenze spontanee locali e prato spontaneo.
É la Fondazione Unisa che gestisce, con la collaborazione dell’A.T.I (composta da Azienda Vivaistica Marrone Forniture Appalti Generali s.r.l. ed Eurogiardinaggio Nicola Maisto s.r.l.), il servizio di gestione e manutenzione delle aree a verde, attrezzate ed incolte, nelle sedi universitarie. In relazione alla funzione di rappresentanza che il campus esercita per l’Ateneo, un elemento fondamentale è costituito dal cospicuo ed eterogeneo patrimonio a verde, nel quale è possibile distinguere:
- aree che assolvono ad una funzione meramente estetica;
- aree che espletano una funzione ricreativa;
- aree caratterizzate da una funzione didattica, in quanto, essendo di particolare pregio botanico, le specie ivi coltivate sono oggetto di attività di studio.
Di particolare pregio botanico sono le specie coltivate nell’arboreto tematico di 14.000mq del campus e nella serra presente al suo interno, entrambi di pertinenza del Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale.
L’Università, incoraggiando la conoscenza reciproca, lo scambio di esperienze ed il perseguimento di valori sempre più aperti alla fiducia, è attore principale di un processo di sviluppo armonico del territorio, vicina alle specificità locali, ma decisa a proiettarsi nello scenario globale ed a confrontarsi con attori internazionali. Un’attenzione continua e costante alla persona e ai suoi bisogni.
La natura, come diceva qualcuno, non è un posto da visitare, ma il sentirsi a casa. E la nostra Unisa, in fin dei conti, non è un pò la nostra casa?
“Il miracolo, non è quello di camminare sulle acque, ma di camminare sulla terra verde nel momento presente e di apprezzare le bellezze e la pace che, ora, sono disponibili”
Silvana Volpe