Durante il suo lungo viaggio, che lo ha visto arrivare ad affermarsi come uno dei migliori sommelier nazionali ed europei, Andrea Moscariello ha incontrato e collaborato con tante figure di prestigio ma non ha mai dimenticato le sue origini.
L’obiettivo di questa nuova rubrica è raccontare il percorso di Moscariello attraverso gli occhi di chi lo ha vissuto collaborando spalla a spalla con lui e quale miglior modo per aprire questo ciclo di interviste con chi davvero ha visto crescere Andrea come uomo e professionista.
Ne abbiamo parlato con Salvatore Sirica, mente e braccio del noto Galatea Village di Eboli, un salernitano trapiantato a Napoli ma da sempre legato all’entroterra ebolitano.
“Una zona che non riusciva a decollare per tanti motivi, poi grazie ad una decina di imprenditori negli ultimi 20 anni sono nate strutture importanti che sono state capaci di offrire servizi di livello superiori. In questo contesto nasce anche il Galatea Village, ormai 18 anni fa – racconta Sirica -. Tutto nacque per scommessa ma poi il progetto è stato un crescendo anno dopo anno sia dal punto di vista dei servizi che della clientela, portando innovazioni in un’area dove non si erano mai viste”.
Ed è in questo percorso che ben 14 anni fa, Andrea entra nella vita di Salvatore creando così un binomio vincente e ancora oggi più saldo che mai.
“All’inizio era semplicemente un mio cliente e tutto è nato per gioco, come il fatto di degustare il vino in spiaggia, poi il resto è storia. La nostra forza è cresciuta nel tempo, grazie al confronto costante, cosa fondamentale che ci ha permesso di creare questa grande sinergia – continua Salvatore -. Vederlo crescere e affermarsi negli anni anche a livello europeo mi rende orgoglioso. E’ un ragazzo ambizioso che merita il meglio ed è rimasto fortemente legato alle sue origini. Lo ringrazio per questo perchè per me averlo ancora qui è un onore”.
- Come nasce la vostra collaborazione?
“Tutto cominciò con il ‘Vino on the beach’ in un periodo in cui al mare si vendeva e beveva solo birra. Molti inizialmente ci hanno deriso per questa scelta ma poi il tempo ci ha dato ragione, siamo cresciuti simbioticamente e ora le persone vengono qui appositamente per ricevere proprio quel tipo di servizio”
- Oltre il lavoro, come descriveresti l’Andrea persona
“Da un punto di vista personale, purtroppo non riesco a trovare una parola per descrivere Andrea, dire che è un ragazzo fantastico sarebbe riduttivo. Spesso mi arrabbio con chi non capisce il suo lavoro, perchè merita tanto tanto di più. E’ una persona umile che sa fare anche il passo indietro quando necessario, a mio avviso invece potrebbe farne due in avanti per lo spessore umano e lavorativo che offre”
- La concezione di “andare al mare” è cambiata nel tempo. Prima si andava per il piacere della sabbia, dell’acqua, del sole. Oggi sembra che senza un cocktail o qualche evento la gente non vada più per piacere. La figura di Andrea è stata decisiva anche in questo senso per il tuo stabilimento?
“Cambiata è dir poco. Il modo di andare a mare oggi si è letteralmente trasformato. Allo stesso modo dire che Andrea mi ha aiutato è riduttivo. Stiamo parlando di una persona che si è inventato il suo lavoro, con una grande creatività che è stato capace di portare anche qui dove ha creato dei cocktail che hanno fatto scuola come il Sambuchino o il cocktail Don Carlo, con l’amaro di Carlo Gargiulo. Ad esempio, anche il motto “Stappa Degusta e Immagina” è nato qui, proprio da uno di quei momenti di confronto che ho citato prima. Io sono l’unico che prende le comande perchè dietro ogni prodotto c’è una storia da raccontare così come per i vini che presenta Andrea”.
- Consiglieresti a un’azienda o una struttura di lavorare con Andrea? Se si, perchè?
“Andrea inizialmente può essere considerato un costo, però poi per il lavoro che offre è un qualcosa di livello e di qualità superiore. Con Andrea io vendo anche 100 bottiglie di vino, senza di lui 30. Anche la sua etichetta Master è una garanzia, ha creato una linea di prodotti incredibile ed è stato capace di abbinare questi vini ai nostri menù in modo di dare una consulenza a 360 gradi ai nostri clienti”.
- Cosa ha in serbo il Galatea per quest’estate?
“Da quest’anno abbiamo cambiato qualcosa, prima cercavamo in Italia i vini migliori, ora lavoriamo solo con i vini campani come Taurasi e Aglianico. Un vino di qualità ti fa mangiare bene e ci ritorni. Il Galatea lavora diversamente, Andrea è nella nostra squadra e io cerco sempre di far fruttare al meglio le qualità dei miei collaboratori, ho tanti difetti ma riesco a capire le potenzialità delle persone. Il giudizio finale poi è sempre della clientela, bisogna cambiare, non sai quante idee vincenti abbiamo cambiato. Spesso ci hanno criticato per aver cambiato idea, ma solo gli stupidi non lo fanno. Finora è stata un’estate particolare ma il nostro rinnovamento sta andando bene, soprattutto nei weekend”.
Un binomio vincente, che ha cambiato le estati del litorale ebolitano e non solo. Un esempio di progettualità e professionalità di due professionisti campani al top nei loro rispettivi settori.