Irpinia, la street art di Willoke: un Festival tra tradizione, territorio e modernità (FOTO)

Con uno sguardo un pò malinconico, ma sempre capace di stupirsi oggi vi portiamo alla scoperta di uno dei vari Art Festival che si tiene tra l’ Irpinia e la Puglia durante la primavera e l’ estate.

Più precisamente ci troviamo ad Ariano Irpino, paese che si sta rialzando nonostante il triste momento storico, ma che noi vogliamo ricordare per la sua bellezza. E’ proprio lì che dal 2014 tra maggio e settembre si tiene “Willoke” Festival di Street Art che permette di abbracciare a suon di bombolette spray tre borghi storici  e due regioni tra l’Irpinia e la Valle Dauina. La manifestazione con i suoi 20 murales su ben 60 metri coinvolge, infatti, Ariano Irpino, Vallessacarda in provincia di Avellino e Monteleone di Puglia.

Ciò che subito ci colpisce è il nome “Willoke”, una sorta di inglesismo mutuato dalla tipica parola irpina “Uilloche” con la quale solitamente si manifesta stupore e meraviglia per qualcosa. Ecco che già il curioso nome vuole collegare l’ancestralità delle terre del sud con lo stupore dell’ arte che, però, travalica quelle dimensioni terrestri per abbracciare la contemporaneità e la globalità della street art. Si crea così un connubio perfetto tra la tradizione di quei tre borghi e la modernità che si va ad insediare in quelle piccole stradine piene di storia.

Questa relativamente nuova forma d’ arte, infatti, nasce per lanciare un messaggio e diventa poi un modo per creare aggregazione, per riqualificare zone abbandonate, ma non è immune dalla globalità. Ed infatti, i  protagonisti di “Willoke”, così come quelli dei tanti altri Festival italiani, provengono da ogni parte del mondo. Oggi, poi, grazie agli strumenti digitali, quest’ arte inizialmente radicata nel territorio, può arrivare nelle case di tutti, in tutto il mondo.

Ma torniamo tra l’Irpinia e la Valle Daunia. Come dicevo “Willoke” nato nel 2014 da un’idea di due giovani professionisti Maria Elena De Gruttola e Massimiliano Alberico Grasso ha ospitato street artist da varie parti del mondo: Hyuro , Walter Molli, Mr Thomas , Halo Halo ,  Seth globepainter , Bosoletti , Carlos Atoche  , Glo 521, Guido Rezor, Aloha Oe, Atoch Jorit giusto per citarne alcuni.

Lo scopo del Festival è quello di dare nuova vita a vecchie strutture ormai abbandonate, quasi silenti nel loro immobilismo, unendo tradizione, cultura vecchi linguaggi (come d’altronde lo stesso nome testimonia) alla contemporaneità dell’arte di strada. Ciascuno dei lavori ha intessuto un legame simbiotico con lo spazio fisico a lui destinato, andando a coprire anche i centimetri più “ostili” del territorio. Con la street art si è dunque voluto dare un nuovo significato a strutture abbandonate, facendole diventare veicolo di messaggi e centri di aggregazione.

  • Seth per Willoke – Rebirth – Un bambino gigante disegna delle finestre con forme imperfette e colori diversi, volendosi contrapporre al mondo dei “grandi” tendente alla perfezione, ma spesso vuoto e senz’anima. L’ opera dello street artist Seth, realizzata sul muro esterno di una scuola è  un invito a rompere gli schemi tradizionali e i pregiudizi per riuscire a guardare il mondo da punti di vista differenti e con la leggerezza tipica dei bambini.
  • Ofelia di Carlos Atoche – il simbolismo ottocentesco viene reinterpretato in chiave urban. E così l’ “Ofelia” il celebre dipinto di John Everett Millais diviene anche nei nostri giorni e nei nostri territori un rimando al mondo femminile ,  alla vita e alla speranze che porta con sè. L’ opera di Carlos Atoche diviene così un messaggio di rinascita, come la donna testimonia.
  • Francisco Bosoletti for Willoke-Rebirth’15 – estetismo e simbolismo nell’opera dello street artist argentino che ha occupato un muro di 5 metri per un’ altezza di 20 metri. La donna adagiata su un suolo nudo rappresenta la comunità che si rialza, i lineamenti sinuosi richiamano la Bella Dormiente, promontorio del beneventano sulla quale si affaccia la città di Ariano, le mani che a lei tendo sono quelle di ciascuno di noi , perchè è soltanto grazie all’azione del singolo individuo che ciascuna comunità può superare avversità di ogni tipo, rialzarsi e rinascere. I colori usati il rosso, il blu, il verde inneggiano alla passione, alla forza, alla speranza. Parole che in questi giorni risuonano nelle vite di tutti noi. Nella linearità e chiarezza dei dettagli il murale ci pervade e ci coinvolge in questo messaggio di forza e speranza.
  • Vinicio Capossela di Jorit – un omaggio ad un personaggio che è riuscito ad attualizzare la tradizione irpina come pochi, attraverso la rielaborazione di miti e leggende. Un personaggio che grazie al noto Sponz Fest è riuscito a portare un pò di Irpinia nel mondo, o meglio a portare pezzi di mondo nelle nostre verdi e rigogliose colline. Dunque, non poteva mancare un omaggio a Vinicio Capossela da parte di Jorit che,  con un lavoro di 14 giorni su un edifico di 16 metri a Vallesaccarda nella Baronia ha dato il via all’edizione del 2016 di Willoke intitolata proprio “territorio, cultura, integrazione“. Il volto di Capossela, con le immancabili strisce segno distintivo dell’ arte di Jorit, ci guarda, ci interroga, ci spinge ad osservare il territorio in cui è immerso e le tradizioni che lo caratterizzano così come caratterizzano le nostre identità.

E così che grazie a Willoke, Luoghi silenti quasi anonimi diventano un villaggio globale, crocevia di  culture, linguaggi, tradizioni leggende in cui ognuno può trovare una propria dimensione.

Sara Perillo

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