Legambiente Battipaglia, orti urbani: un esperimento sociale che funziona (FOTO)

Nella città di Battipaglia, in direzione sud-est, c’è un posto che da circa tre anni ospita il progetto di Legambiente: gli orti urbani.

Ci troviamo in via Guaimaro, all’angolo di via Etruria, sotto la torre piezometrica, dove si estende un terreno di proprietà del comune di Battipaglia – una volta luogo abbandonato e  discarica a cielo aperto nascosta da un’incolta vegetazione – bonificato e restituito alla collettività.

Quello degli orti urbani è un esperimento sociale diretto ai pensionati, e i loro familiari, in uno spazio di aggregazione dedicato al tempo libero. Sul territorio, oggi si contano circa settanta orti. I primi furono inaugurati nel maggio del 2015, dal circolo di Legambiente Battipaglia “Vento in Faccia”, nel rione Taverna su terreni confiscati con il progetto “Semi di Legalità”.

Invitati alla terza edizione del Pummarola Day – iniziativa che nasce a Sarno, patria del pomodoro, con la necessità di ricoprire la tradizione – noi dell’Angolo di Phil abbiamo avuto modo di vedere da vicino cos’è il progetto degli orti urbani, facendocelo raccontare dai suoi protagonisti: gli ortolani volontari.

Il Pummarola Day

Si è svolta domenica 1 settembre, per salutare l’estate appena trascorsa, la giornata dedicata alla preparazione delle conserve di pomodoro, proprio quelli coltivati e raccolti dagli ortolani volontari.

Dopo le tante ore di lavoro, e grazie ai gazebo e i tavoli donati dal Centro Servizi al Volontariato di Salerno, i presenti si sono riuniti per il pranzo consumando i prodotti dei loro orti. Infatti, le conserve non sono destinate alla vendita ma, rappresentando il lavoro che svolgono gli ortolani e l’impatto che ha un progetto dedicato al sociale, vengono donati ai visitatori degli orti.

Molti degli assegnatari non hanno nessuna esperienza nell’agricoltura, eppure, con l’impegno quotidiano hanno imparato a lavorare la terra e, man mano, questo impegno è diventato passione.

Grazie ai progetti di Legambiente nelle scuole, e ai campi di volontariato organizzati da Libera, in questi anni gli ortolani hanno spesso incontrato le scolaresche in visita, prestando tutta la loro disponibilità e l’entusiasmo di partecipare. Sì, perché le caratteristiche principali degli orti urbani sono la partecipazione e la collaborazione.

“È un’occasione per impegnare il nostro tempo libero, soprattutto per me, che dopo aver perso mia moglie, con il lavoro nell’orto ho potuto riempire un po’ la mia solitudine”, ci racconta Alfredo, uno degli assegnatari.

“È un modo per ritornare un po’ indietro nel tempo, quando Battipaglia era una distesa di terreni e l’agricoltura era fiorente”, ci spiega l’ortolano Giovanni, ma anche per fare gruppo, proprio come abbiamo fatto oggi, riunendoci tutti a pranzo”.

Una piccola comunità, così la definisce Alfredo Napoli, presidente del circolo di Lagambiente Battipaglia. “La maggior parte degli ortolani risiede nella zona”, ci spiega Napoli, “vengono ogni giorno anche non avendo del lavoro da svolgere, ma solo per incontrare gli altri. Si aiutano a vicenda, si fanno compagnia. Questo è il fine principale degli orti urbani: riqualificazione urbana a scopo sociale.

Il Pummarola Day è stato anche un momento di riunione con gli ortolani degli orti urbani degli altri comuni del salernitano aderenti all’iniziativa.

Una sorta di scambio di inviti tra Battipaglia, Pontecagnano ed Eboli, a dimostrazione del fatto che questa è una realtà che funziona e che ha ancora un grosso potenziale di crescita ulteriore da sfruttare.

Jessica Moscato

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