Abbandonato, martoriato e usato come una discarica. E’ questo il triste destino in cui anno dopo affonda sempre più la bellezza del fiume Sele di Eboli, ormai simbolo del degrado delle acque del territorio.
Nonostante i tanti rilievi e le tante rassicurazioni giunte negli scorsi mesi dagli Enti di competenza, un video diventato virale la scorsa mattina ha riportato l’attenzione sul fenomeno dell’inquinamento del fiume. Nel filmato girato da alcuni pescatori ebolitani, è palese come il colore dell’acqua cambi da una tonalità più chiara fino a diventare di un colore denso tendente al nero e al marrone che parte dagli argini del fiume e si propaga in tutto il letto di quest’ultimo fino a giungere a mare, tutto ciò a causa di letame scaricato direttamente in acqua. Dalle parole dei protagonisti del video si evincono alcune frasi che fanno capire ancora meglio la situazione: “Siamo a foce Sele e vedete come l’acqua è nera fino a mare, dove noi ci facciamo il bagno! Si nota la differenza tra l’acqua del fiume e i punti in cui viene scaricato il letame”.
Ma come si è arrivati a questo livello di inquinamento? Chi ha permesso di ridurre il letto del fiume e, di conseguenza, il mare in cui sfocia ad una distesa di acqua nera e putrida? I motivi sono molteplici e sia verificando la situazione sul posto sia tramite i racconti di vari pescatori, sembra che le problematiche principali siano essenzialmente tre.
31-07 IL FATTO – La prima sembra sia collegata allo smaltimento dei rifiuti delle aziende zootecniche, con i rifiuti gettati ai margini del fiume per sfuggire agli elevati costi che comporterebbe uno smaltimento a norma di legge e, al momento delle piene, tutto viene inglobato nel corso d’acqua. La seconda problematica, a detta dei pescatori, è dettata dalla non funzionalità del depuratore di Coda di Volpe, nonostante lo scorso gennaio fu approvato dall’Ente un progetto di ripristino. Infine, secondo chi vive quotidianamente a contatto col fiume per lavoro, sembra che anche tutti i rifiuti urbani arrivino nel fiume a causa sia di un impianto fognario della litoranea che risulta essere scadente sia a causa dello sversamento di rifiuti che avviene anche all’interno del canale in radica, che puntualmente non viene mai ripulito.
01-08 IL SILENZIO – A tutte queste accuse, purtroppo, non ha fatto seguito nessuna reazione da parte degli organi competenti, con ARPAC, Comuni e Consorzio Destra Sele rimasti in silenzio nonostante le tante chiamate e i tanti messaggi inviati dal sottoscritto. Per quanto concerne i vertici dell’ARPAC, quest’ultimi per adesso preferiscono non parlare della vicenda ma, probabilmente, nei prossimi giorni l’Ente salernitano per la protezione ambientale farà un po’ di chiarezza su un tema che tanto sta preoccupando i cittadini ebolitani e non solo. Inoltre, abbiamo provato a rintracciare i dirigenti del Consorzio Destra Sele che per il momento sembrano irreperibili mentre, presso gli uffici del Consorzio che si possono contattare tramite il numero pubblico presente online, la risposta è stata:
“Non ne sappiamo nulla, purtroppo sono tutti usciti e non c’è nessuno che possa rispondere sulla vicenda in questo momento”.
WHAT?!
02-08 LA RISPOSTA DEL COMUNE – L’unico Comune a rispondere in merito a questo scempio ambientale, invece, è stato quello di Eboli tramite le dichiarazioni del sindaco Massimo Cariello: “Da tempo siamo impegnati nel sensibilizzare tutti sulla questione fiume Sele, per la cui salvaguardia non è sufficiente l’impegno di un singolo Comune, ma occorre che rimangano vigili tutti gli organi di controllo – ricorda il sindaco di Eboli -. E’ in atto un’importante sinergia con la Riserva Sele-Tanagro e con i Comuni interessati all’azione di salvaguardia ambientale, ma è indispensabile intervenire in maniera decisa, eliminando ogni azione che metta in pericolo l’equilibrio ambientale e la qualità delle acque”.
Per quanto riguarda la questione impianti di depurazione, come più volte ricordato dai pescatori, interviene l’assessore all’ambiente, Emilio Masala “Abbiamo completato le procedure per la depurazione, entro fine anno potremmo avviare i avori per il nuovo depuratore, dopo la fase dell’assegnazione dell’opera – spiega l’assessore all’ambiente – siamo attivi quotidianamente nella salvaguardia delle acque e dell’ambiente”
Tutta quest’acqua, dopo un lungo percorso finisce poi nel mare e, ancora una volta, lo scenario che abbiamo è uno schiaffo all’ambiente e a noi stessi, perché tutto ciò danneggia in primis le persone che vivono il territorio. Eppure, nell’antichità, il fiume Sele veniva citato da Aristotele per la qualità e le proprietà curative delle sue acque in grado ristorare un viaggiatore dalle sue fatiche con una semplice immersione. Oggi, invece, immergersi in questo corso d’acqua e nel mare in cui sfocia sarebbe un’altra storia da raccontare ai posteri ma, stavolta, con un accezione decisamente opposta a quella del filosofo greco.
Filippo Folliero