Mister, perchè la colpa sarebbe degli arbitri?

L’anno scorso di questi tempi l’utopica ‘grande Inter’ di Stramaccioni aveva incamerato 35 punti in 18 giornate, quella di Mazzarri 31 in altrettante partite.

L’Inter di Strama era quarta, a pari punti con la Fiorentina e dietro Lazio, Napoli e Juventus, a 9 punti dalla vetta. Quella di oggi, invece, è un Inter che nel caso cui il campionato finisse in questo momento sarebbe fuori ancora una volta dalle competizioni europee.

L’anno scorso, come tutti sappiamo, la debacle fu inevitabile. Ma quest’anno sembra iniziata addirittura prima. La partita di ieri sera contro la Lazio (una delle partite più brutte a livello di gioco quest’anno) ha confermato le prime crepe che si erano viste verso la fine del 2013.

L’Inter ha perso quello smacco e quella cattiveria agonistica che l’aveva contraddistinta nella prima parte della stagione. Si è passati dalla lotta per il 3° posto a rincorrere il neopromosso Verona, che per quanto possa essere una sorpresa è comunque una neopromossa.

Mazzarri ha rifondato certo, ha ridato un’identità minima alla squadra, ma se a Napoli il suo contropiede era diretto da Hamsik, Cavani e Lavezzi, non può pretendere le stesse cose da Guarin, Alvarez e Palacio.

Un vero condottiero è colui che fa mea culpa nella sconfitta, ammette gli errori, striglia i suoi giocatori, onora gli avversari. Da interista non riesco ad accettare che chi guida e rappresenta i colori neroazzurri in questo momento è una persona che nel 99% dei casi dà la colpa agli arbitri.

Non sto parlando del lato tecnico-tattico di Mazzarri, ma del lato umano. Un allenatore “con le palle” (passatemi il termine) ieri avrebbe detto a fine gara che “abbiamo giocato male, non abbiamo creato una nitida palla gol, non abbiamo costruito uno straccio di azione, abbiamo sbagliato tutto. Siamo scesi in campo deconcentrati e demotivati”.

Demotivati, appunto. Il talento nei calciatori c’è, ma io nel vedere il mio mister lamentarsi sempre degli altri e non guardare mai in casa propria cercando invece di migliorare i miei difetti, perderei col tempo la fiducia in lui e la voglia di battermi e sputare il sangue in campo.

Handanovic sembra abbandonato a se stesso, Ranocchia dorme in piedi, Rolando è di legno (e con il capello rasato più barba è ancora più brutto), Juan Jesus che fa e disfa da solo e spesso è costretto a impostare lui palla al piede (ci rendiamo conto? è come far impostare un roccia).

Kuzmanovic che cerca ancora di capire chi è e cosa ci fa nel campo, Guarin sempre più teso e nervoso, Ricky Alvarez sembra essere tornato quello delle scorse stagioni, Palacio è costretto a combattere da solo contro tutte le difese d’Italia, Icardi pensa a mettere in rete altro.

Facciamo ancora di Cambiasso un perno imprescindibile, cercando di creare gioco senza qualcuno che possa farlo davvero, ma lasciamo in panchina Kovacic che se solo avesse la continuità e la certezza di un posto fisso farebbe sua la squadra in una manciata di partite.

Ci affidiamo a Jonathan davvero come se fosse il Vate, il Divino o qualche fenomeno del calcio mondiale. Certo, quest’anno è un altro giocatore, ma non dimentichiamoci chi sono i veri campioni.

Campioni come Milito, Zanetti... si loro sono e saranno sempre i Nostri campioni, ma non possiamo sperare che un attaccante plurinfortunato e un 40enne portino avanti la baracca, apriamo gli occhi..

Per l’Inter ci vuole un uomo alla Simeone, che forse un giorno vedremo sulla panchina neroazzurra, che detti legge dentro e fuori dal campo. Non un mister che passa i 90 minuti a lamentarsi col suo vice per poi dare la colpa alla terna arbitrale alla fine di ogni gara.

Preferivo l’Inter di Moratti (la mia cara e vecchia ‘pazza Inter’) che si complicava la vita da sola e si rendeva a tratti anche ridicola, per come sapeva risorgere e affossarsi da sola, perchè quell’Inter era bella e affascinante anche quando non vinceva.

Se non c’è carica psicologica, il gioco in questa squadra non nascerà mai… Quindi mister, parlami ancora di come la colpa sia degli arbitri…

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