L’attivismo concreto al fine di spostare l’attenzione sui problemi che minano davvero la vivibilità di un territorio fortunatamente vede sempre più giovani protagonisti, stanchi di crescere in realtà che non sembrano avere a cuore gli interessi della comunità.
Tante sono le città della provincia di Salerno che soffrono per motivi diversi e, una di queste, è Nocera Inferiore. Il problema più grande che affligge ormai da decenni la città è quello inerente all’inquinamento del fiume Sarno ormai perennemente di colore nero.
Per questo, negli ultimi mesi dell’anno appena concluso, tante associazioni operanti sul territorio, a Nocera e non solo e che da tempo lottano contro questo crimine ambientale, si sono riunite in un unico comitato denominato “Comitato di Associazioni La Fine della vergogna”.
Già, vergogna, perchè è questo ciò che provano gli abitanti nocerini nel vedere anno dopo anno i loro concittadini ammalarsi o i loro bambini pensare che un fiume sia davvero di colore nero perchè da quando sono nati lo hanno praticamente sempre visto così.
DOVE NASCE IL PROBLEMA – Il Solofrana, l’origine di tutti i mali, è un torrente tributario del fiume Sarno ed ha origine nel comune di Solofra, dove raccoglie le acque di vari torrenti, per poi estendersi per oltre 25 chilometri.
Solofra, in provincia di Avellino, è rinomata per la sua grande produzione di pelli e proprio gli scarichi illegali condotti dalle concerie della città all’interno delle acque del torrente dovrebbero essere le maggiori cause dell’inquinamento che, da oltre 30 anni (per quanto si voglia chiudere gli occhi dinanzi al problema) ha portato anche ad un drastico aumento della comparsa di tumori nei cittadini dei paesi bagnati dalle acque di questo torrente e non crediamo sia una mera casualità.
Noi abbiamo avuto il piacere di parlare con Carlo Ferraioli, membro di una delle associazioni (Arenula Acquaviva) che si è unita al Comitato:
“Le varie associazioni hanno deciso di unificarsi per avere maggior peso mediatico sul territorio. Il problema è sottovalutato, ma ormai l’Agro è una delle zone d’Italia con più alto tasso di melanomi vescicali – spiega Carlo – inoltre, il fiume Sarno è il 6° fiume più inquinato al mondo e il fiume più inquinato d’Europa. A nome del Comitato abbiamo già protocollato esposti e denunce al Ministero dell’Ambiente e in seguito al nostro pressing e quello dei tanti comuni bagnati dal fiume qualcosa si è mosso, dato l’arrivo del ministro Sergio Costa a Scafati che ha promesso che verranno stanziati dei fondi per fronteggiare il problema”
Carlo e gli altri ragazzi, sono impegnati attivamente in questi giorni dato che stanno svolgendo delle attività di informazione sia nelle scuole sia porta a porta, esponendo dati alla mano tutte le pericolosità che porta con sè il fiume: “Il nostro obiettivo, la nostra speranza è informare la città in modo tale che prendendo coscienza di ciò che sta accadendo – spiega Carlo – la stessa comunità (in questo caso Nocera Inferiore) possa iniziare a fare pressioni sulle istituzioni col fine ultimo di risolvere il problema”
Purtroppo, aggiungiamo noi, c’è da tenere conto che nella stessa Solofra, dove ha origine il problema, vige un sistema omertoso che porta la maggior parte delle persone, delle forze dell’ordine e delle istituzioni a comportarsi come nulla stesse accadendo, altrimenti non ci ritroveremo nella situazione odierna dove quando viene chiesto a dei bambini di disegnare un fiume lo raffigurano di colore nero, perchè per loro è la normalità dato che non hanno mai visto un fiume allo stato naturale.
Filippo Folliero