Si è svolto ieri, presso il Parco Archeologico di Pontecagnano, l’incontro tra il comitato bonifica ex Tabacchificio A.T.I. e parte dell’amministrazione comunale. In quest’occasione è stato illustrato e presentato il progetto per la bonifica e messa in sicurezza dell’ex tabacchificio.
Oltre il presidente Fabio Natella e i membri del comitato, presenti l’assessore all’urbanistica Carmine Spina, il presidente del consiglio comunale Dario Vaccaro e il consigliere comunale Angelo Mazza.
Questi ultimi, hanno illustrato tramite una piantina cartacea il progetto di lottizzazione riqualificazione di bonifica dell’Area A.T.I. e, dal progetto, si evince quanto segue: sei edifici da sei piani in un’area verde vastissima, già di proprietà della Budda S.R.L. I primi interventi di bonifica e messa in sicurezza, a detta dell’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente, saranno attuati in tempi da definirsi in via Lucania.
Il presidente Natella, invece, ha chiesto la possibilità di intervenire con immediatezza nell’area verde, fronte Conad, che oltre ad avere l’erba altissima mostra presenza di topi e serpenti, oltre che cataste di Eternit e immondizia varia. La risposta è stata che non si può intervenire dato che il terreno è di un privato, con cui l’Ente ha un contenzioso da pagare e per questo il Sindaco sta cercando di trovare un accordo per poi acquistare il terreno, stando a ciò che riporta l’Assessore. Soluzione più fattibile, invece, quella di chiudere l’area mettendo una recinzione dall’esterno prendendoci qualche metro fuori dal terreno.
“Quindi, per lo stesso principio, – spiega il presidente Natella – sarebbe attuabile anche lo sgombero e la ricollocazione dei residenti all’interno dell’ A.T.I. che versano in condizioni pietose ed invivibili, un degrado nel degrado dove il privato non interviene e l’Amministrazione Comunale è tenuta in scacco da questo contenzioso del privato. La situazione è grave, Legambiente è d’accordo con noi sulla bonifica e la messa in sicurezza dell’Ex A.T.I. proponendo come già avevamo chiesto noi fondi Inail accessibili per il 20% solo alle aziende, che poi sarebbero fondi dati al 65% a fondo perduto. Solleva il fatto che si siano sensibilizzati sulla cosa dopo anni di silenzio”
Filippo Folliero