In una nota protocollata lo scorso 26 aprile, il parroco Don Vincenzo Caponigro torna all’attacco su una questione che ormai tiene banco da anni e che si è arricchita di un ultimo recente capitolo con l’ipotesi di trasferimento dell’ex Ises nel Palazzo Fulgione sito in località Ceffato.
Per Don Enzo, il Comune è da un pò che non rispetta la legge e gli impegni assunti con la Regione e con il Santuario dei SS Cosma e Damiano, dato che ha autorizzato l’uso improprio dello stabile della Casa del Pellegrino per un indirizzo (quello sanitario) di cui la struttura non era predisposta e stipulando una convenzione con il commissario della ex Ises, alla quale però è subentrata sin dall’inizio la cooperativa Nuova Ises, che non paga i canoni di locazioni ed ha arretrati che ammontano a circa 100mila euro.
Questa, è solo la base da cui nella nota vengono snocciolate varie irregolarità commesse fino ad arrivare alla situazione odierna. Infatti, dietro questo mancato pagamento si è ormai procastinata una situazione di stallo in cui sono stati evidenziati grandi movimenti di denaro in modo occulto nonostante apparentemente la società non avesse nulla da sborsare, come si legge non solo nella nota ma anche da fonti giudiziare. Queste le cifre: 875mila euro per l’acquisto del ramo d’azienda (ex Ises o nuova Ises?) e 18mila euro al mese per il nuovo stabile individuato come sede (Palazzo Fulgione), oltre alle spese di ristrutturazione.
Essendo anche quest’ultimo palazzo un luogo in cui non si può metter su una struttura sanitaria, secondo Don Enzo l’intenzione ora è quella di proporre in Consiglio Comunale una delibera che dichiari di pubblica utilità l’immobile di via Ceffato, in modo da concederne il beneficio alla cooperativa affittuaria. A fare ancora più scalpore, invece, è la notizia che non si vuole rendere tutto l’immobile una struttura di pubblica utilità ma solo una parte di questa, quella presa in affitto dalla Nuova Ises, facendo leva sull’interesse di persone malate o lavoratori ma per fini meramente privati, come si legge nella nota del parroco.
Insomma, prendere tempo con la Casa del Pellegrino per consolidare una diversa funzione di quest’ultima e parallelamente trasformare un palazzo in Ospedale per fini privati, strumentalizzando la situazione critica di oltre 20 malati. Eppure, l’Ente comunale, ha tante aree da poter destinare a quest’uso tra immobili inutilizzati o aree edificabili già destinate a queste funzioni (come il complesso di Sant’Antonio o lo stabile dell’ex Ortopedia) in cui i disabili potrebbero essere trasferiti nel giro di poche ore, se la priorità è davvero la loro salute.
Allora perchè non viene fatto e bisogna ‘inventarsi’ una nuova destinazione? E’ quello che si chiedono un pò tutti.
“Segnalo alcuni aspetti e il groviglio di interessi perchè le non chiare finalità del Comune stanno danneggiando i disabili, i lavoratori, la città e il futuro della Casa del Pellegrino. Chiedo all’amministrazione comunale, ancora una volta, di ripristinare la legalità e restituire la sua finalità istituzionale alla casa del Pellegrino”,chiosa Don Vincenzo Caponigro.
Filippo Folliero