Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Campania a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Quando si lavora con passione e professionalità i risultati si raccolgono sempre ed è per questo che al nostro Raffaele è stato invitato, chiavi in mano, a visitare e fotografare il Santuario dei Santi Cosma e Damiano a Ravello, incastonato nella roccia e che conserva i famosi mezzi busti.
STORIA – L’odierna e discutibile architettura del santuario dei Santi Cosma e Damiano è stata realizzata intorno agli anni Settanta ed occupa larga parte della cavità naturale che si apre nella parete rocciosa sopra Ravello, da sempre luogo di culto per i suoi abitanti.
L’esistenza della preesistente chiesa rupestre viene attestata per la prima volta in un documento del 1397, ed è abbastanza ragionevole retrodatarla di alcuni secoli. Le vicende storiche che riguardano la chiesa alternano periodi di grande splendore ad altri di desolazione e rovina ma, in ogni caso, la devozione della gente locale verso i due Santi martiri non è mai venuta meno e ha fatto sì che il sito religioso potesse continuare a svolgere sia la funzione culturale che quella miracolosa (migliaia gli ex-voto a fronte delle tante grazie ricevute) e terapeutica, con l’acqua benedetta che stilla dalla montagna.
Nonostante alla fine dell’Ottocento, per iniziativa privata, viene rifatto il pavimento della chiesa e la lunga rampa di scale d’accesso, è ancora testimoniata la presenza di un gruppo di affreschi bizantineggianti dei due Santi risalenti al XIV o XV secolo.
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Filippo Folliero