Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Oggi siamo ad Eboli, per dare uno sguardo al rudere di San Nicola di Calcarola, costruito al tempo dei Normanni e di cui Raffaele ha deciso di riportare in auge.
STORIA – All’apparire dei Normanni, Eboli si trasforma e sviluppandosi ampiamente si distacca da Campagna, sua antica antagonista. Da comitatus di modesto raggio d’azione, assume rilievo strategico nell’ambito dei territori a sud di Salerno, fino ai confini con la Lucania: su di essi Guglielmo I (fratello di Roberto il Guiscardo) mette su una grande Contea, detta di Principato. In mano ai suoi discendenti è fino al 1156 quando passa ad Enrico di Navarra, fratello della regina Margherita, vedova del re Guglielmo I, Eboli fu la capitale di uno Stato considerevole che arrivava fino al Sele-Muro Lucano da una parte e a Satriano-Brienza-Marsico Nuovo dall’altra.
In più ottenne di aggiungere alle terre già possedute il territorio che da Battipaglia va a Santa Maria La Nova. Nell’ambito del territorio ebolitano, nascono svariate cappelle rurali, tra cui quella di San Nicola di Calcarola, molto simile a quella della Madonna di Loreto, oppure ancora con quella della Madonna di Monte Suevo.
POSIZIONE – Situata a Nord di Eboli, si trova nei proprio nei pressi di Monte Maria Suevo, dall’altro lato della collina, non facile da raggiungere con percorsi convenzionali ma è necessario un lungo tratto di camminata e che Raffaele ha svolto avvalendosi dell’uso di mappe che ha recuperato nel corso dei suoi anni di ricerche.
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Filippo Folliero