Alla riscoperta del nostro territorio: Madonna di Monte Suevo e le leggende sulle apparizioni

Secondo appuntamento con al riscoperta del nostro territorio, in collaborazione con Raffaele Ciaglia, gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute”, sempre alla ricerca di luoghi della Provincia di Salerno a cui ridare lustro e visibilità.

“Madonna di Monte Suevo dimmi la grotta dov’è. E’ dinto all’aulive, facci grazia o’ maria”

Così cantava il devoto popolo ebolitano che si recava a venerare la Madonna di Monte Suevo, la cui chiesa si trova qualche chilometro a nord di Eboli.

LA STORIA E LE PENITENZE – Come si legge nell’archivio Diocesano di Salerno e nell’archivio di Stato di Salerno,  la chiesa fu retta nel 1834 grazie all’ebolitano Vito Sivolella, che trovò in una grotta la statua della Madonna dopo che quest’ultima gli apparve in sogno indicandogli che proprio in quel luogo ci fosse una statua. Interpretandolo come un segno divino decise di costrurci lì una chiesa dopo aver ottenuto il terreno in modo gratuito dal precedente proprietario, Francesco Campagna.

Il ritrovamento della statuetta incuriosì la comunità ebolitana che iniziò a peregrinare in direzione della grotta prima e della chiesa poi. Per circa 50 anni poi, dal 1847 al 1893, la chiesa visse un periodo florido con la visita di numerosi arcivescovi. Ma, la più grande testimonianza di fede nei confronti della Madonna di Monte Suevo, ce l’ha lasciata l’arcivescovo di Salerno, il monsignor Carlo Gregorio Maria Grasso che dopo aver visitato la chiesa disse:

“Oltre alla Madonna venerata in Chiesa, c’è un’altra statua nella grotta dove abbiamo ritrovato vari lumi accessi oltre a certi segni di penitenza molto originali, consistenti in grosse pietre che i pellegrini usano come penitenza per espiare i propri peccati portandole al collo nei loro pellegrinaggi. Abbiamo deciso di abolire queste pratiche ferree”

IL MISTERO DELL’APPARIZIONE – Madonna di Monte Sueva, la cui festa ricorre la prima domenica di settembre, continua ad essere non solo riferimento di profonda devozione ma, anche, di nuove ricerche storiche legate alla sua apparizione sulla sommità del colle che raccorda la Piana del Sele ai primi contrafforti olevanesi. 

La versione della misteriosa apparizione viene riportata dalla signora Maria Rosaria Malangone, rendendo necessarie accurate verifiche. La nonna di Maria Rosaria, Annina Astone, tramandava un’apparizione avvenuta nel 1834 ad una bimba che accudiva la sorellina piangente: tra fasci di luce apparve una bella signora che prese la piccola tra le braccia calmandola. In una successiva visione, la ragazza chiese alla signora chi fosse e cosa volesse:

“Sono la Madonna di Monte Sueva e desidero che qui venga costruita una chiesetta”, fu la risposta.

Tra mito e leggenda non si sa con certezza quale delle due versioni sia veritiera ma di certo la Chiesa si mutò in un vero e proprio Santuario dati i frequenti pellegrinaggi e tutt’oggi è ancora visitabile.

Ricordiamo, infine, che Raffaele ha provato più volte a ‘riabilitare’ e rivalorizzare il Santuario ma purtroppo non c’è stato nulla da fare dato che l’area fa parte di una proprietà privata che non vuole sentir ragioni di aprire questo pezzo si storia alla comunità.

Leggi anche “Il tesoro della basilica di Sant’Aniello” —> https://angolodiphil.it/alla-riscoperta-del-nostro-territorio-la-basilica-di-santaniello-e-il-tesoro-mai-ritrovato-da-oltre-mille-anni/

Filippo Folliero

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