Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Campania e della Basilicata a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.
Oggi, grazie ad un antico documento recuperato da Ciaglia, possiamo raccontarvi una diatriba che ci fu circa 100 anni fa per il castello Colonna di Eboli, dove la principessa di Stigliano fu costretta a dover smentire le voci su una sua presunta volontà di liberarsi dalla struttura messa in giro dalla popolazione. In realtà, nessuna proposta concreta arrivò mai dall’amministrazione comunale.
Di seguito vi riportiamo la trascrizione integrale del testo:
“9 novembre 1920
Illustrissimo Sig. Sindaco, la principessa di Stigliano Colonna, in nome e per conto della quale ho l’onore di scriverla, non sa spiegarsi dove e come abbia potuto sorgere l’infondata voce che ella intenda disfarsi del suo castello di Eboli, al quale tutti dovrebbero sapere, invece, quanto ella si senta attaccata per un complesso di sentimenti e di ricordi che ben facilmente possano comprendersi. Prega quindi la S. V. di voler smentire la fatta diceria e di far sì cessi di circolare una voce che le procura increscioso e profondo rammarico.
Certo, se avesse avuto l’idea attribuitale, con migliore destinazione, avrebbe potuto veder dato al suo consiglio che veder dato adibito a sede di codesto Comune, e le sarebbe stato poi particolarmente gradito che si realizzasse un tal fatto proprio quando vi era la S.V. a capo di codesta amministrazione, verso di cui ella ha quali sentimenti di referente stima mutuata. Ma, come le dicevo, non solo l’idea non è mai veicolata, né è stata mai in alcun modo manifestata; ……. v’è nella Principessa il fermo volere di tenere a sé gelosamente e finché, il magnifico Pavido castello, che sta a simboleggiare, quasi, gli indissolubili legami di affetto che sempre hanno avuto lei e la sua famiglia di codesta beneamata città. Illustrissimo Sindaco, gli ossequi della Principessa ai quali aggiungo i miei omaggi ……”
Se fosse arrivata una vera proposta, probabilmente la principessa avrebbe ceduto ben volentieri il castello, che oggi sarebbe stato di proprietà della città eburina.
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Raffaele Ciaglia