Lo avevamo conosciuto nel settembre 2018 con l’uscita del primo singolo dal titolo ‘Kriminale’, poi abbiamo approfondito la sua storia e le sue radici lo scorso anno in occasione della seconda parte del suo progetto con il singolo ‘Terra Nfame’.
Oggi, torniamo a fare due chiacchiere con l’ebolitano classe 1972 Roberto Miglino, aka Rob MC, a pochi giorni dall’uscita del suo nuovo singolo “Ansia”. In un mondo dove oggi apparire è più importante dell’essere, Rob Mc si distingue per la genuinità e la fedeltà allo stile tipico della scena hip hop fatto di vita vera ed esperienze che riesce poi a far trasparire nei suoi testi.
- Ciao Rob, ci ritroviamo ancora qui per parlare del tuo ultimissimo lavoro dal titolo “Ansia”. E’ un singolo che prosegue il percorso avviato con Terra Nfame e Kriminale?
“Si. Ansia è un pezzo di puzzle del progetto Rob Mc, è collegato a Kriminale e a Terra ‘nfame, e denuncia il malessere della società attuale”
- Parlaci un po’ di questo singolo. Com’è nata l’idea del testo e del video?
“Questo è un pezzo che ho scritto un po’ di tempo fa, in un periodo particolare, della mia vita. Qualche mese orsono, ho avvertito l’esigenza di ri-arrangiarlo e mi sono rivolto al compositore Luigi Nobile. Il pezzo poi è passato alla supervisione di Berniero Bardascino, musicista e regista, che ha ben pensato di realizzare un video, indirizzandomi al coreografo Simone Liguori, il quale ha sposato l’idea scrivendo delle coreografie che rappresentassero le mie emozioni, le quali sono state magistralmente interpretate da quattro stupende ballerine professioniste (Alessia Itri, Anna Esposito, Nicoletta Cavallo e Mariana Velluto). Le riprese per il video sono state girate da Simone ed Alfonso Scarpa in parte nella vecchia Roscigno, e altre riprese sono state girate all’ex tabacchificio di Eboli e a Foce Sele”
- In passato abbiamo già raccontato la tua storia. Quello che vorremmo sapere oggi è cosa è cambiato (se è cambiato qualcosa) nell’ultimo anno per Rob Mc sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista lavorativo, viste le difficoltà per gli artisti a causa del covid?
“Dal punto di vista artistico l’ultimo anno per me è stato molto produttivo, visto che mi sono letteralmente chiuso in studio con Nobile e Bardascino e abbiamo prodotto diversi pezzi, che appena saranno perfezionati, avrete modo di ascoltare. Mentre per i live, (COVID permettendo) se ne parla l’anno prossimo”
- Il singolo si chiama “Ansia”. Negli ultimi anni è un termine diventato sempre più popolare soprattutto tra i giovani che sembrano soffrirne molto. E’ anche questo il tuo caso? E cosa consiglieresti ai ragazzi che si fanno sopraffare da questo stato d’animo negativo?
“L’ansia è la malattia del secolo, molti giovani ne soffrono, soprattutto per le mancanze affettive che i genitori non manifestano nei loro confronti, o magari perché si separano, causando delle insicurezze in essi, quindi sono più sensibili all’approvazione dell’altro. Ma non dimentichiamo i social, sempre più presenti nella vita dei giovanissimi, i quali se non gestiti per bene, influiscono in malo modo sull’aspetto psico fisico. Il consiglio che do ai giovanissimi è quello di essere forti, praticare sport, ascoltare musica, passare più tempo con i propri amici, e di confrontarsi tra di loro di persona, non tramite i social, o telefono, ma guardandosi negli occhi. L’ansia è solo uno stato d’animo negativo, che come arriva, così se ne va”
- Ad Eboli a breve ci saranno le elezioni. Pensi che in futuro si dovrà dare più spazio agli artisti e alla musica nella città o pensi che ci sia già abbastanza libertà nel poter lavorare e far conoscere il proprio lavoro?
“La politica è una cosa che ho tenuto sempre lontano da me, la vedo ambiziosa è corrotta. Eboli è stato da sempre un paese d’arte e di cultura, ma effettivamente manca un luogo d’incontro dove gli artisti o chi si avvicina all’arte possano confrontarsi”
- Domanda di chiusura sul panorama musicale globale: credi che la musica odierna abbia perso un po’ di quella capacità di trasmettere dei messaggi a discapito del personaggio? Ovvero, è più importante apparire in certo modo (stile influencer) anche se si fa musica povera di contenuti o c’è ancora la vera musica fatta di esperienza di vita e sentimenti?
“Oggi si pensa soltanto all’apparire, purtroppo la società e i social, hanno preso il sopravvento sui sentimenti, ma io vado avanti per la mia strada, e continuerò a fare la mia musica, fatta di esperienza di vita e sentimenti”
Filippo Folliero