Battipaglia ha sete di cultura, nasce l’Officina Drammaturgica di Antonio Spagnuolo e Romano Reggiani

Grandi novità nel contesto culturale della provincia di Salerno, pronta ad arricchirsi di un nuovo punto nevralgico che accoglietà gli appassionati di cinema e teatro. Si tratta dell’Officina Drammaturgica, una vera e proprio scuola che potrà aiutare il territorio a trovare e formare i giovani talenti che vogliono intraprendere la strada nel mondo del cinema, scuola che sarà diretta dagli attori Antonio Spagnuolo e Romano Reggiani.

Laureati nel 2015 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, Spagnuolo e Reggiani, hanno alle spalle già decine di collaborazioni cinematografiche nazionali ed internazionali. Spagnuolo, nato e cresciuto a Battipaglia, vince nel 2016 il premio come miglior attore al 48 Hour Film Project con il cortometraggio “Mr Creosote-giusto il tempo di dirti com’era”, partecipando nel tempo ad importanti pellicole al fianco di attori come Rupert Everett, John Turturro e registi come Pupi Avati. L’ultimo succeso da protagonista, in ordine cronologico, è il docu-film internazionale “L’arrivèe de la Jeunesse”.

Un battipagliese che, dopo tanta esperienza, decide di investire nel proprio territorio per dare una mano ai giovani che vorrebbero avvicinarsi a un mondo come quello del cinema che sembra tanto distante dai nostri territori. Un percorso di tre anni per una formazione unica nel suo genere. Ne abbiamo parlato col diretto interessato.

Da dove nasce l’idea e l’esigenza di portare una realtà del genere in un contesto come quello di Battipaglia e della provincia di Salerno?

“L’Officina Drammaturgica nasce proprio dall’esigenza mia e di Romano Reggiani di convogliare al meglio tutte le nostre esperienze cinematografiche e teatrali. Abbiamo cercato di ammannire una didattica completa che possa spaziare dal cinema al teatro. In tal senso una struttura del genere non esiste. La didattica prevede un primo anno di totale destrutturazione della battuta in favore di un risveglio fisico del corpo che è un meraviglioso scrigno di ricordi ed esperienze assopite. Tutto questo verrà rievocato da un possente lavoro fisico/biomeccanico corroborato dal “Metodo Costa”, dove i ragazzi partiranno dalla phonè e dallo studio dei classici, quindi le emozioni esploderanno col teatro per poi arrivare alla fine dell’anno allo studio del primo piano cinematografico, dove tutto ciò che è esploso a livello teatrale, imploderà a livello cinematografico. Il secondo anno inizieremo con il Sistema Stanislavskij, ed il terzo anno sarà di alta speciali,zazione con lo studio dei Metodi Strasberg, Meisner ed Adler”.

Quali sono gli obiettivi che vi ponete con questo progetto e come può arricchire un contesto culturalmente scarno come quello in cui viviamo?

“Formare le nuove leve e dare le opportunità che non abbiamo avuto. In tal senso l’Officina Drammaturgica ha come scopo quello di rappresentare un punto di partenza didattico dove i ragazzi possano formarsi e studiare il Sistema Stanislavskij e le varie metodologie che nel corso del 900′ sono scaturite da esso, ovvero il metodo Strasberg la tecnica Meisner e il metodo Adler. Un lavoro completo che spazia dal teatro al cinema e che ricopre le esperienze della scuola nella quale io e Romano ci siamo laureati. Durante il percorso e negli anni ci saranno stage e workshop intensivi con altri protagonisti del cinema italiano”

Cosa offrirà la vostra struttura e perchè un giovane dovrebbe prendere in considerazione l’idea di far parte della vostra realtà?

“Perchè la formazione che offriamo proprone un raggio di azione didattico completo. Dai classici del teatro al lavoro davanti alla macchina da presa con cortometraggi e studi minuziosi sulla micromimesi cinematografica. Inoltre una cosa che ci stuzzica è quella di rompere le prossemiche teatrali e di portare gli allievi a recitare in mezzo alle strade della città. È fondamentale che i giovani possano configurare i luoghi della propria città come luoghi artistici e pregni della tipica atmosfera che solo il teatro riesce a conferire. E in ultima istanza il rapporto con la collettività. Rilanciare l’idea secondo cui il teatro debba permeare la vita di tutti i cittadini. In tal senso i ragazzi sono richiamati ad evocare dentro se stessi una utilità dell’artista che oggi sta svanendo sempre di più. Si fa teatro e cinema per crescere come professionisti, scoprire e divertirsi, ma lo si fa anche per sentirsi utili come artisti!”

IL PROGRAMMA – L’Open day si terrà a Battipaglia, al Teatro Bertoni domani, venerdì 10 novembre 2023, alle ore 19:00. L’apertura ufficiale della scuola, invece, ci sarà a gennaio 2024.

“Durante l’open day ci sarà un piccolo spettacolo nel quale verrà tracciato un percorso filmico e deontologico che ponga la problematicità di un’analisi socio-culturale del nostro paese. È possibile ancora nel 2023 parlare di cinema in un paese come il nostro? Chiudiamo il sipario delle parole e lo riapriremo il 10 novembre al Teatro Bertoni! Vi aspettiamo numerosi”, concludono Spagnuolo e Reggiani.

BIOGRAFIA ROMANO REGGIANI – Romano Reggiani, classe 1993. E’ un Talentuoso attore e musicista: ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia (Roma), appena finito le scuole superiori a Bologna. La sua carriera inizia con numerosi cortometraggi e piccole apparizioni, fino ad arrivare poco dopo (19 anni) ad interpretare un ruolo da co-protagonista nel film per il cinema (“Tempo instabile” regia di Marco Pontecorvo), interpretando il figlio di Luca Zingaretti. Al fianco di Gianni Cavina nella serie Tv “Una Grande famiglia”. Non si ferma e, lo stesso anno, viene scelto come nuovo protagonista della serie di successo “Una Grande Famiglia 3” regia di Riccardo Donna (Rai 1). Il Suo personaggio viene molto apprezzato dal pubblico e dalla critica. Così Prosegue il suo percorso televisivo interpretando uno dei protagonisti nella serie “Tutti insieme all’improvviso” regia di Francesco Pavolini (Mediaset), dove affianca Giorgio Panariello e Lorenza Indovina. L’anno dopo viene riconfermato dalla Rai per interpretare un nuovo protagonista nella serie Thriller diretta da Fabrizio Costa: “Scomparsa”, affiancando Vanessa Incontrada e Giuseppe Zeno. Durante la sua attività attoriale realizza come regista e attore il suo primo cortometraggio, in memoria del centenario della prima guerra mondiale: “L’addormentato nella valle” (prodotto da New Frame Production), che viene proiettato in alcune sale cinematografiche. Viene scelto da Sky Atlantic per interpretare un ruolo fondamentale: Stefano Accorsi (Leonardo Notte) da giovane nella serie “1993” di Giuseppe Gagliardi. Durante la preparazione di“1993” con Stefano Accorsi, Romano non si ferma un attimo e durante le riprese della serie per Sky registra il suo primo album discografico di musica Folk: “Time is a Time”, dove scrive canzoni originali in inglese (sullo stile degli anni 60’ americani) che lo portano ad essere preso dall’etichetta “Areasonica Records”. Tra cinema, televisione e musica, Romano viene scelto come protagonista per Bobby Moresco (premio oscar per “Crash” e “MIllion Dollar Baby”) nel film americano “Lamborghini the Legend”(prodotto da Ambi Pictures), dove interpreta Ferruccio Lamborghini da giovane, condividendo il ruolo con Antonio Banderas (film in uscita nel 2020). Nello stesso anno è anche tra i protagonisti della nuova serie di Ricky Tognazzi e Simona Izzo:
“L’amore Strappato”, dove interpreta il figlio di Sabrina Ferilli (Uscita 2019). Continua il suo percorso televisivo per Rai 1 e interpreta per Luca Ribuoli il Ruolo di Gabriele nella serie “Vite in Fuga” a fianco di Anna Valle e Claudio Gioè (Uscita 2020).

BIOGRAFIA ANTONIO SPAGNUOLO – Antonio Spagnuolo nasce a Battipaglia nel 1988. Dopo aver frequentato il liceo scientifico e l’Università Degli Studi di Salerno, si diploma in recitazione nella prestigiosa “Scuola Nazionale di Cinema” Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Inizia il suo percorso artistico e teatrale a Salerno, inaugurando il CUT ( Centro Universitario Teatrale) sotto la guida del David di Donatello, Renato Carpentieri. Continuerà la sua formazione teatrale in giro per l’Italia approdando nei più importanti festival nazionali e teatri con l’ex compagnia del grande Aldo Giuffrè. Si trasferirà a Milano dove incontra Giancarlo Giannini, che lo accompagnerà a Roma nel percorso triennale di studi accademici, con cui vincerà una prestigiosa borsa di studio. Durante il suo percorso di studi, esordisce nel film per la televisione “Le Nozze di Laura” diretto dal Maestro del cinema Pupi Avati. Durante il triennio accademico avrà l’opportunità di cimentarsi con la drammaturgia russa Cechoviana e quella Shakespeariana sotto la guida di Eljana Popova. Sempre durante il triennio accademico esordisce a cinema in un film prodotto dalla rai, “I’M” della regista Anne Riita Ciccone. A seguire un docu-film sulla storia e le origini di Alcide De Gasperi diretto da Franco Mariotti. Nel 2016 arriva la prolifica collaborazione con l’attore hollywoodiano Rupert Everett che lo sceglie per interpretare il film autobiografico sulla vita di Oscar Wilde “The Happy Prince”, dove affiancherà i premi oscar Colin Firth e Emily Watson, tra gli altri, anche Tom Wilkinson e Colin Morgan. Sul set al fianco di Rupert Everett. A seguire interpreterà la parte del boss Antonio Iovine nel film “Nato a Casal di Principe” diretto da Bruno Oliviero. In seguito viene scelto per una importante serie tedesca sulla prima guerra mondiale “Clash of Futures” dove interpreterà il ruolo del protagonista italiano Benigno Crespi diretto da Jan Peter e Gunnar Dedio giudicata tra le diceci serie storiche più belle di tutti i tempi dalla rivista americana Rolling Stones. Vince intanto il premio come miglior attore protagonista nel festival cinematografico 48Hours Film Festival. Viene nel 2018 confermato nel cast della serie rai “Il Nome Della Rosa” diretto da Giacomo Battiato affiancando nuovamente Rupert Everett e altri attori del calibro di John Turturro, Fabrizio Bentivoglio, James Cosmo, Michael Emerson, Roberto Herlitzka e Alessio Boni. Nel 2019 entra a far parte del cast Rai “Nero a Metà 2” dove interpreta a fianco di Claudio
Amendola il ruolo di Francesco.

Filippo Folliero

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