Fiamme nella notte e una nube tossica che invade la città di Battipaglia. Sempre lo stesso copione, cambiano solo gli attori. C’è l’incendio, c’è l’azienda di stoccaggio rifiuti e ci sono due decreti dirigenziali della Regione Campania.
L’incendio, divampato ieri all’interno della M.G.M. Spa di via Bosco I – azienda di recupero e trattamento pneumatici in disuso – dalle prime indagini sembrerebbe doloso e, come da tradizione tutta battipagliese, già covava da un po’.
Cos’è successo?
Un anno fa, con il decreto dirigenziale del 28 giugno 2018, a firma dell’avvocata Anna Martinoli, dopo i controlli effettuati dall’ARPAC e il parere favorevole da parte dell’ASL di Salerno e dell’ATO Sele, la Regione autorizza alla M.G.M. Spa il via libera nel realizzare un impianto di trattamento e recupero rifiuti (PFU).
Nonostante l’opposizione dei comitati “Battipaglia Dice NO”, “Cives et Civitas”, “Battipaglia Nostra”, “CivicaMente” e “ISDE Salerno Sud” – che nel marzo precedente avevano presentato “memoria ai sensi dell’art. 9 e 10 della L. 241/90 – CdS in merito alla richiesta di autorizzazione regionale ambientale” – e del Comune di Battipaglia, la M.G.M. potrà occuparsi dello stoccaggio di pneumatici in disuso.
Secondo le direttive, l’azienda dovrà stoccare un quantitativo totale annuale di 134mila tonnellate di pneumatici.
Dopo un anno, con un altro decreto dirigenziale risalente allo scorso 13 maggio, successivo alla richiesta effettuata dalla MGM, la Regione autorizza il trasferimento dei rifiuti trattati in Lettonia per il recupero energenito degli stessi.
Tale autorizzazione, come riportato nell’atto, è valida fino al 15 novembre 2019. L’eventuale inosservanza dello stesso, comporterebbe delle sanzioni.
Ieri, 12 settembre, alle ore una e trenta circa, l’azienda MGM Spa va a fuoco.
All’inizio di questa settimana, l’ARPAC aveva effettuato dei sopralluoghi che avevano riportato esisto positivo. Sappiamo già che, quest’estate, l’ente regionale è stato abbastanza sfortunato. Lo scorso luglio, pochi giorni dopo i prelievi effettuati sulle spiagge battipagliesi che avevano riportato esito positivo, acqua pulita e revoche di divieti di balneazione, si sono riempite di alghe e mucilaggini “apparentemente” provenienti dai canali di irrigazione.
Una bonifica scappata mentre il Consorzio Destra del Sele era impegnato in altri progetti? O era la moria di posidonia a causa del caldo eccessivo?
Dopo l’incendio, la sindaca Cecilia Francese è scesa in campo. Con fascia tricolore, di fianco ai cittadini avvili e arrabbiati, capeggia il presidio avanti lo Stir per occupare e impedire lo scarico dei rifiuti.
“Non ci muoviamo da qui finchè la Regione non si fa sentire!“, chiosa la prima cittadina dal piazzale dell’impianto sulla zona industriale.
Le si riconosce che creare disagi allo Stir in prima persona ha fatto sì che il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, si presentasse a Palazzo di Città per incontrarla con lo scopo di riconoscere, prima di ogni altra cosa, lo stato d’emergenza della città di Battipaglia.
La riunione con Bonavitacola è avvenuta a porte chiuse con la sindaca, la giunta comunale, i comitati cittadini e le associazioni ambientaliste. Dopo l’attenzione, si è riusciti ad ottenere un piano di risoluzione in tre punti: uno stop alle autrizzazioni di nuovi siti di compostaggio, pubblici o privati, nel momento in cui la città di Battipaglia verrà dichiarata non idonea, in quanto città di forte vocazione agricola; controlli di tutti i siti di stoccaggio in base alle nuove normative vigenti (antincendio) dando la priorità a Battipaglia; sanzioni, sospensioni o revoche di concessione a chi risulterà inosservante delle normative vigenti.
Questa mattina, la sindaca Cecilia Francese, il presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese, e il presidente dell’Ente d’Ambito, Bruno Di Nesta, si incontreranno per firmare l’atto che dichiarerà Battipaglia città di forte vocazione agricola.
Ieri, in un comunicato la sindaca Cecilia Francese ha dichiarato che la città e sotto assedio, vittima di disegno criminale ben preciso. Battipaglia nuova Terra dei Fuochi?
Le dinamiche degli ultimi anni non lasciano dubbi.
“Tutta opera della camorra!”, gridano adesso.
Che non diventi, però, una giustificazione opportunista.
Jessica Moscato