La strada per arrivare a Bonito, piccolo paese dell’ Irpinia, è lastricata di campi di grano. Ovunque ti giri vedi queste immense spighe di grano gialle che, bagnate dalla luce del sole diventano dorate. Siamo immersi in un paesino dove sembra che il tempo si sia fermato. Con un po’ di fantasia, potremmo quasi immaginare lì in mezzo le donne che anticamente mietevano il grano con i pochi mezzi a loro disposizione. E invece, il tempo va avanti veloce!
GENESI – Anche Bonito è diventato da qualche anno palcoscenico di street art. Proprio qui, infatti, è stato realizzato il murale classificato al terzo posto tra quelli più belli al mondo secondo la classifica Widewalls. Figlia dello street artist argentino Francisco Bosoletti l’opera “Genesi” è stata realizzata a maggio 2018 su tre case abbandonate formando un’unica figura eterea. A dicembre dello stesso anno l’opera è stata votata come terza dalla prestigiosa rivista specializzata in street art tra 50 murales realizzati in
tutto il mondo da vari artisti tra cui Bansky, Os Gemeos, Artez, Natalia Rak.
Un po’ come il celebre dipinto di Esher “Ordine e Caos”, l’opera “Genesi” è una rappresentazione forte e delicata allo stesso tempo della nascita, del fuoco e della luce. In essa il fuoco è principio e fine di tutte le cose, è il re degli opposti dal quale si genera la nascita e la distruzione, la passione ardente tra gli amanti e la sua fine effimera; il fuoco è nello stesso tempo illuminazione e purificazione, entità tangibile e immateriale. Nella lettura congiunta dei murales realizzati da Bosetti sulle tre case abbandonate il fuoco, al centro della figura femminile, è portato tra le mani, come a significare un’offerta di vita che nasce. Sulle altre due case il leggiadro volto di donna con gli occhi chiusi, quasi serrati che infondono leggerezza e serenità all’occhio dell’osservatore: essi invitano l’uomo a seguire la propria luce interiore. Ed infine, nell’ultima casa il ventre femminile, rappresentazione dell’universo, cela l’uovo cosmico, primordiale nucleo di energia vitale.
L’ intero murale, dunque, celebra il fuoco come principio vitale che riassorbe in sé tutto ciò che da esso è stato generato e che da esso dovrà rinascere. E’ un richiamo alla valle Ufita spesso distrutta da terremoti e frane, ma che sempre rinasce. D’altronde come scriveva il filosofo Eraclito “Il mondo che ci circonda non è stato generato dagli Dei ma dal Fuoco, e sarà sempre il Fuoco a dargli l’ultimo respiro”. In tale ottica la street art di Bosoletti si configura come un invito a vivere il presente, l’istante, data la transitorietà della vita.
Nella sua bellezza quasi trascendentale l’opera “Genesi” fa parte di una rassegna di street art organizzata in modo aperiodico dal Collettivo Boca, Associazione di esperti ed appassionati di arte urbana, ricercatori e studiosi che, ispirati dal quartiere argentino tutto dedicato ai murales da cui hanno mutuato il nome, hanno deciso di arricchire di arte urbana un piccolo paesino come Bonito. Lo scopo è quello di sfruttare quegli spazi urbani ormai abbandonati per creare condivisione e senso di comunità.
COLLETTIVO BOCA – Proprio a tale fine il Collettivo Boca, nato nel 2011, ha ospitato fino ad ora alcuni dei più famosi street artist di tutto il Mondo, tra cui: Millo, Tellas, Giulio Vesprini, Diego Miedo, Arp, Bosoletti, Milu Correch, Camilla Falsini, Nemo’s, Poki, Collettivo Fx e Carlos Atoche. Tra le varie iniziative, nell’agosto 2015 il Collettivo Boca ha curato insieme all’associazione Piano B il progetto “New Wall” con il quale sono stati realizzati murales nella città abbandonata di Apice Vecchia in provincia di Benevento. Nel 2016 ha organizzato “Impronte” rassegna interamente dedicata allo stilista Salvatore Ferragamo, nato proprio a Bonito nel 1898. Unendo due differenti forme d’ arte, quella urbana dei murales e quella del “calzolaio delle stelle”, sono stati realizzati 5 murales che si ispirano alle calzature realizzate dallo stilista tra gli anni ’30 e ’40 del Novecento.
Nello specifico i murales sono: Chiarezza di Luna di Gola Hondun che, unendo il mondo umano e la biosfera, ha disegnato l’ insolita scarpa con la punta a rinoceronte attraverso un’ esplosione di colori e foglie tropicali che richiamano la vegetazione della valle Ufita; The Heart of Irpinia di Tellas che ha rappresentato lo stivaletto in tela con motivi di foglia, richiamando così alcuni dei suoi temi ricorrenti quali acqua, rami, paesaggi marini e figure astratte.
Ed ancora quello di Millo, Reimbow ispirato al famoso modello di sandalo creato per Judy Garland che ci trasporta in una dimensione onirica, astratta e fiabesca dove i colori accesi di un arcobaleno tenuto da una giovane donna creano un contrasto con la bidimensionalità del bianco e nero tipico tratto dell’ artista che nel murale rappresentano le rigide geometrie metropolitane. Giulio Vesparini, invece, ha realizzato il murale Diva, richiamando il sandalo realizzato con fasce di camoscio attraverso il richiamo a forme geometriche e spazi neutri. Infine, il murale Nodo, realizzato dalla street artist argentina Milu Correch che ha rappresentato la grazia e la femminilità nel semplice gesto di creare un nodo con della stoffa, richiamando così il noto sandalo di Ferragamo con zeppa in sughero e rivestito in raso nero dipinto a mano.
Oggi il Collettivo Boca è impegnato con il tavolo di esperti di street art per un programma di valorizzazione nazionale nei Comuni d’Italia attraverso lo studio del fenomeno da un punto di vista culturale, artistico, economico e sociale. Infatti, ieri, si è svolta insieme al Tci Club di Territorio Paesi d’Irpinia, una visita guidata tra i murales e le altre bellezze del borgo di Bonito.
Sara Perillo