La storia dell’ormai nota “Casa del Pellegrino” del comune di Eboli, conosciuta anche come Centro Polifunzionale dei Santissimi Cosma e Damiano, da oggi si arricchisce di un nuovo capitolo. Infatti, novità degli ultimi giorni, è che l’Ente ha deciso elargire la somma di 9 mila euro ad un legale per difendersi in giudizio e avviare l’impugnazione della sentenza dello scorso 19 aprile che ha visto la Regione Campania revocare i 6 milioni di euro del Fondo Europeo Sviluppo Regionale che, il Comune, si era visto assegnare quattro anni fa per l’intervento denominato “Costruzione Centro Polifunzionale Santi Cosma e Damiano”, come riportato nella delibera dello scorso 28 giugno.
La storia travagliata e che ha spaccato nel corso dei mesi l’opinione pubblica, si arricchisce di questo nuovo colpo di scena, per molti surreale, ma non per l’amministrazione comunale che ha motivato così la sua scelta tramite le parole del vice sindaco Cosimo Pio Di Benedetto: “Facciamo ricorso verso quel provvedimento perché riteniamo sia ingiusto, noi abbiamo messo a disposizione il centro Polifunzionale in via del tutto eccezionale per fronteggiare un problema di salute pubblica – sostiene Di Benedetto – quindi riteniamo che la scelta della revoca del finanziamento non sia fondata. La Regione sostiene che noi abbiamo cambiato la destinazione, invece, abbiamo fatto un’assegnazione in via del tutto straordinaria e con un tempo limitato, per garantire la salute di ragazzi che dovevano essere sottoposti a terapie”.
Posizione ferma, dunque, quella dell’Ente che nonostante i mesi travagliati e che hanno visto l’amministrazione accusata da più fronti, sembra essere conscia della propria innocenza sul cambiamento, o presunto tale, della destinazione d’uso della Casa del Pellegrino. Ma come mai si è arrivati a questo? I 6 milioni di euro dovevano servire per la costruzione della Casa del Pellegrino, era era scritto nella convenzione firmata con la Regione, e doveva essere realizzato un edificio per l’accoglienza dei fedeli, dei ceti sociali emarginati, degli anziani, dei minori, delle ragazze madri. Nel marzo dello scorso anno, il Comune decise di ampliare la destinazione dell’immobile con lo scopo di potenziare i servizi socio-assistenziari-sanitari e di affidare a privati la gestione del centro polifunzionale.
In base a quell’atto la Casa del Pellegrino fu affidata ad alcuni ex soci lavoratori della cooperativa Ises che assistevano, fino a qualche settimana fa, 20 ragazzi con disabilità. La Regione, col tempo, ha poi appurato la mancanza di coerenza di questa scelta con l’obiettivo operativo concordato inizialmente. Ciò, ha fatto scattare l’iter che ha portato nell’aprile scorso alla revoca del finanziamento e, dallo scorso maggio, alla notifica della decisione al Comune. Da allora, la Casa del Pellegrino, è stata sgomberata dai 20 ragazzi ma ha subito trovato un nuovo inquilino, la Publiparking srl – la società che ha vinto il bando di gara per la gestione del servizio parcheggi in città – che si è vista consegnare dal Comune (proprietario dell’immobile) due piani del Centro destinati ad autorimessa.
Ora, un nuovo scenario in questa lunga e travagliata storia che sembra davvero non vedere mai la luce in fondo al tunnel.
Filippo Folliero