Clima ed effetti sull’ambiente: il caos annunciato che la politica non ha voluto prevenire

Sono semplici episodi di maltempo o c’è qualcosa in più da sapere?

Sempre più frequentemente si assiste a cambi repentini di condizioni meteorologiche, passando da giornate invernali con caldo anomalo a eventi nevosi a latitudini sempre più basse, per non parlare di periodi di pioggia sempre più brevi e intensi, fino ad arrivare a giornate ventose con raffiche mai registrate prima.

LE CAUSE – I massimi esperti in materia di ambiente e meteorologia, in accordo con la comunità internazionale, ci avevano visto bene già alcuni decenni fa: l’effetto serra causato dall’inquinamento ambientale e in particolar modo dalle eccessive emissioni di gas, sta dando i primi seri segnali e solo politiche di natura preventiva potevano favorire un ottimale equilibrio naturale, imponendo rigide regole sulle emissioni per poter contrastare l’andamento rialzista della temperatura media globale. Gli effetti di questi mutamenti sono sotto gli occhi di tutti: desertificazione, alluvioni e uragani, che agiscono sull’ecosistema e sull’uomo.

Negli scorsi giorni sono stati molteplici gli eventi che hanno causato disagi alla popolazione del centro-sud Italia. A causa del forte vento si è assistito al cedimento di coperture di alcuni edifici e degli alberi più deboli, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini.

GLI EFFETTI – E’ sotto osservazione anche l’Antartide in questi giorni, a causa delle anomale temperature che si stanno registrando nell’emisfero australe. A lanciare l’allarme è stata la NASA: un iceberg grande circa due volte la superficie di New York si sta staccando dalla costa del continente. Il distacco della grande massa di ghiaccio potrebbe mettere a rischio le attività umane di quella zona, poiché sarebbe il più grande iceberg della storia del continente antartico.

Altro episodio misterioso è il ritrovamento della carcassa di una piccola balena spiaggiata sulle coste settentrionali del Brasile. Tante le ipotesi: la più plausibile, per quanto anomala, è che una forte tempesta abbia trasportato il cucciolo sin nelle acque dolci della foce del Rio delle Amazzoni, in concomitanza dell’alta marea. Agli occhi degli esperti è risultata sin da subito incredibile questa vicenda, poiché in questo periodo dell’anno tali animali migrano lontani migliaia di km, nelle acque dell’Antartico. Probabile causa di questo smarrimento è l’inquinamento elettromagnetico, sempre più presente sul nostro pianeta. Gli animali migratori, tra cui anche gli uccelli, possono perdere l’abilità di orientamento in caso di esposizione a forti campi elettromagnetici causati da radar e infrastrutture di telecomunicazione.

“Il 2018 è stato l’anno più caldo di oltre due secoli e il riscaldamento globale continuerà la sua marcia inesorabile se non faremo nulla per ridurre le emissioni di gas serra – spiega il meteorologo Luca Mercalli in un video di Friday For Future – Le generazioni più giovani saranno quelle che subiranno i danni maggiori e irreversibili, tra eventi estremi e aumento del livello marino, quindi è estremamente importante che si facciano sentire e chiedano al lento e contraddittorio mondo politico una svolta ecologica inequivocabile”

Antonio Mangano

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