Da Battipaglia si intona una canzone per Gaza, “Il valore di una vita” di Alorem e Di Benedetto (VIDEO)

Con all’attivo già oltre 60mila visualizzazioni tra i vari social, il brano “Il valore di una vita” realizzato dai battipagliesi Vincenzo Merola, in arte Alorem, e Michele Di Benedetto, ha valicato i confini nazionali per raggiungere i cuori e le orecchie di chi sta combattendo in prima linea nella drammatica e delicata situazione del conflitto israelo-palestinese.

I due giovani di Battipaglia, hanno realizzato questo brano in italiano e pubblicato con sottotitoli in inglese e in arabo, che ha permesso così al pezzo di raggiungere i destinatari veri di questa melodia: le persone, i civili e tutti coloro che stanno perdendo tutto in un conflitto che ormai, ahimè, conosciamo bene.

Tanti i messaggi di apprezzamento arrivati da tutto il mondo, soprattuto da quello arabo che con centinaia di commenti ha accolto positivamente la vicinanza e l’interesse mostrato da due ragazzi che, con la loro creatività, hanno provato a prender parte in maniera attiva a questa causa, dando il loro contributo artistico e sostegno morale a chi oggi lotta tra la vita e la morte.

La musica è a cura di Vincenzo Merola in arte “ALOREM”, classe 96′, che muove i suoi primi passi in ambito musicale dall’età di 4 anni, approcciandosi allo studio del violino e alle sue prime esibizioni in pubblico, partecipando e vincendo diversi concorsi nazionali e internazionali. Ha suonato per diverse orchestre italiane e inciso e composto diversi soli di violino per brani classici e moderni. Si laurea con lode e menzione accademica in “Violino solistico”, all’età di 23 anni. Durante il suo percorso musicale si dedica anche allo studio da autodidatta di altri strumenti, divenendo a tutti gli effetti un polistrumentista e sviluppa competenze anche nell’ambito della produzione musicale, di mixing e di mastering, producendo diversi brani musicali e facendo da produttore per diversi artisti. Oggi, oltre a partecipare a vari eventi musicali, è anche insegnante di musica e di violino presso gli istituti statali di primo e secondo grado.

I testi, invece, sono a cura di Michele Di Benedetto, classe 92′, iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia”, motivato da una grande passione per gli studi scientifici e,  in particolare, per lo studio del corpo umano. Il prosieguo degli studi però subisce un brusco arresto, di circa tre anni, a causa di un forte stress. È proprio in questa fase che trova supporto in varie forme di espressione, tra le quali la scrittura e così si approccia alla stesura di alcuni testi musicali, in collaborazione con ALOREM. Oggi ha ripreso gli studi e, nel mentre, continua a coltivare la passione per la scrittura.

Noi abbiamo intervistato i due giovani battipagliesi per saperne di più dai diretti interessati, un lavoro nato non solo da un forte senso civico e umano, ma anche per dare un segnale a tutta quell’informazione globale che veicola le notizie a proprio piacimento. Infatti, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, ad ora 25.105 palestinesi sono rimasti uccisi e 62.681 feriti, durante il genocidio israeliano ancora in corso. Stime palestinesi e internazionali dichiarano che la maggior parte delle persone uccise e ferite, sono donne e bambini.

  • Com’è nata l’idea di realizzare una canzone con un tema così forte?

“Il brano ‘Il valore di una Vita’ nasce sull’onda emotiva che ha accompagnato e accompagna tutt’ora i tragici sviluppi in Medio Oriente. Non ci siamo occupati da sempre di Palestina. Fin dal 7 ottobre, però, entrambi abbiamo scelto, indipendentemente l’uno dall’altro, di guardare le immagini atroci che provenivano da quelle aree devastate e questa è una cosa che, inevitabilmente, ti apre gli occhi. Crollano improvvisamente tutte le certezze, soprattutto quella banale e forse ingenua convinzione che, nel 2023, data l’enorme diffusione degli smartphone e dei social media, i mezzi di informazione mainstream siano in qualche modo “costretti” a riportare almeno le informazioni fondamentali relative alle grandi catastrofi globali. La sorpresa è stata proprio accorgersi della spudorata omissione o, peggio, negazione di eventi certi, ripresi in video, con smartphone di ultima generazione e postati su account da milioni di followers. Questo è indubbiamente un fatto senza precedenti perché è solo negli ultimi anni che i social hanno assunto questo potere e menomale! È in questo contesto “apocalittico” che è nata la necessità e il senso del dovere di essere, nel nostro piccolo, parte attiva di quest’onda di Resistenza”

  • E’ stato difficile lavorare in testi, musica e video su un tema così delicato? 

“Abbiamo agito di getto, senza pensarci troppo e parole e musica si sono sposate nell’arco di pochi giorni. Il video è stata la parte più complicata. La realizzazione di un video impone, di norma, un attento lavoro di ricerca e di selezione delle immagini e svolgere questo lavoro, districandosi tra i contenuti provenienti da Gaza, è stato profondamente traumatico per Vincenzo, finanche a provocargli la comparsa di diversi attacchi di panico che, ad un tratto, gli hanno imposto di prendersi una piccola pausa. Tuttavia, come accennato, il forte desiderio di supportare questa causa, uniti alle tante voci molto più autorevoli della nostra che in questi mesi hanno interrotto un imbarazzante silenzio, ci ha spinti ad andare avanti. Soprattutto, il limite più grande che ci rendiamo conto di aver superato è quello che ci ha impedito di esporci fino a questo momento della nostra vita. In passato, infatti, avevamo già prodotto altri lavori però mai pubblicati per il timore di una cattiva riuscita e di uno scarso consenso da parte del pubblico, aspetti che ora sembrano futili e che, inevitabilmente, si sono sgretolati in questo contesto”

  • Sui social avete ricevuto riscontri positivi da diverse parti del mondo, diciamo che l’obiettivo nel breve termine è stato raggiunto. E nel lungo periodo invece, cosa vi aspettate?

“Siamo davvero onorati delle parole che ci sono state rivolte in questi giorni, più che per gli apprezzamenti per il lavoro artistico in senso stretto, soprattutto perché la parola più ricorrente è stata “grazie”. Questo ci emoziona perché dà un senso al nostro lavoro. L’augurio è che questo brano abbia un impatto soprattutto sulle persone più distanti e meno coinvolte da questa tragica vicenda, nella speranza che la musica riesca a penetrare anche in spazi altrimenti inaccessibili”.

LIFE FOR GAZA – Il grande lavoro svolto dai due giovani battipagliesi non è passato inosservato neanche nel Bel Paese, infatti il duo parteciperà al concerto di pace “Life for Gaza”, la manifestazione per sostenere aiuti umanitari con ‘Medici Senza Frontiere per Gaza’ e ‘Palestinian Medical Relief Society’. In programma al Palapartenope di Napoli il prossimo 25 febbraio, Alorem e Di Benedetto saranno al fianco di grandi artisti italiani come Enzo Avitabile, Fiorella Mannoia, Edoardo Bennato e tanti altri.

Di seguito vi lasciamo il video del brano e link utili per seguire il lavoro di questi giovani artisti.

Instagram: @alorem__ / @capaross4

Filippo Folliero

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