Sembra stia tornando di moda scrivere a mano.
Per anni un semplice taccuino è bastato per essere organizzati al lavoro, ma con i recenti progressi tecnologici sempre più persone preferiscono prendere appunti su laptop e computer. Anche se memorizzare gli impegni sul computer sembra un metodo più efficiente, siamo sicuri che aiuti ad essere più organizzati?
Scrivere a mano mette in moto le stesse regioni del cervello coinvolte nel pensiero, memoria e linguaggio. I professori di Harvard impongono agli studenti di prendere appunti manuali invece che su computer o tablet, lo dice un’inchiesta del magazine americano Medium, mentre, in Cina, c’è un movimento per riappropriarsi della capacità di scrivere di proprio pugno.
Anche l’Italia sta scoprendo pian piano un popolo di scriventi oltre che di digitatori. Già nel 2015 è nata l’associazione Smed (scrivere a mano nell’era digitale), che riunisce insegnanti e calligrafi, organizza corsi da Roma in su. Anche l’Aci (Associazione calligrafica italiana) sta registrando il boom di iscrizioni ai suoi corsi, una cinquantina l’anno.
Le persone stanno scoprendo che la grafia è personale, ci caratterizza, lascia un segno di sé, può essere lieve, calcata, parla della propria personalità, ci rende unici. È come se a furia di digitare, di usare faccine, abbiamo cominciato a chiederci se non ci stiamo perdendo qualcosa. Ricerche scientifiche dimostrano che scrivere a mano aiuta a pensare meglio ed aumenta la capacità di usare il linguaggio. Non è solo questione di tracciare segni, ma del pensiero che corrisponde al segno che si traccia.
Lo scrivere incoraggia l’attività del cervello, affina le capacità motorie e può contribuire al successo scolastico di bambini e studenti. Al cervello arrivano nuovi messaggi già a partire dal contatto e dalla pressione della penna sulla carta e dai primi movimenti necessari per iniziare a scrivere. Ricordiamo che la scienza ha già confermato che scrivere è la strada per la felicità e che scrivere a mano rende più intelligenti.
Solo scrivendo si può volare con la mente, ripercorrere luoghi, situazioni, risvegliare profumi e sensazioni assopite, colorare il mondo con le parole, con la loro magia, ricordare persone ormai lontane. È il potere della scrittura, della penna nella mano, del foglio sul tavolo, il potere di rendere indelebili parole, pensieri che magari, a voce, viene difficile esprimere. La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi perché la parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità.
Allora vi piacerebbe ricominciare a scrivere a mano e magari esercitarvi per ottenere una bella grafia?
Silvana Volpe