“Disubbidire per Vivere”: via dall’Italia, diventa “Re della Cannabis”. La storia di Franco Loja

Oggi, per la rubrica Disubbidire per Vivere, tratteremo la storia di una vera e propria superstar mondiale della cannabis: Franco Loja.

Confucio diceva:

“fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”

Franco ci era riuscito.

BIO – Nasce a Torino e già in fase adolescenziale iniziano le sue prime esperienze di coltivazioni di cannabis, tra le montagne e la campagne piemontesi. Comprende sin da subito che ciò lo appassionava, gli portava denaro, ma che sarebbe stato fin troppo pericoloso continuare a farlo in Italia.

Ecco perché, a 22 anni, è costretto a ‘Disubbidire per Vivere’ e comincia a girare il mondo.

Prima in Jamaica, poi in Inghilterra, finché non approda alla mecca degli appassionati di cannabis: Amsterdam, in Olanda.

Qui si laurea, prende un master e riesce ad inserirsi perfettamente nel panorama della città, entrando in contatto con diverse figure dell’industria dei CoffeeShop. Uno di questi è Arjan Roskam, fondatore della Green House Seed Company, azienda leader nella produzione di cannabis e sementi, riconosciuta in tutto il mondo.

Appena laureato, Franco comincia a lavorare alla Green House. Parte dal basso, come semplice venditore al banco di cannabis, per i numerosissimi clienti e turisti del coffeeshop.

LA SCALATA – Esperienza acquisita, qualifica ottenuta, talento e devozione al lavoro: in pochi anni Franco scala i vertici dell’azienda e arriva alla “banca dei semi” vera e propria. Qui si occupa di ricerca e sviluppo di nuove genetiche di cannabis.

La fama di Franco di esperto sviluppatore di varietà, lo portano, dal 2002 al 2004, a lavorare ad un progetto medicinale.

Il governo olandese lo coinvolge nella produzione della cannabis terapeutica, che poco dopo sarebbe entrata in commercio nelle farmacie di tutta Europa.

Conclusasi l’esperienza con il governo, Franco torna alla Green House e qui, assieme ad Arjan, di cui diventa anche grande amico, ha un intuizione: nel 2008, infatti, nasce il progetto Strain Hunters (“cacciatori di varietà”, ndr).

L’idea è di documentare i viaggi che egli compiva, alla ricerca di nuove varietà autoctone di cannabis, pluripremiate e riconosciute successivamente al livello mondiale.

Il primo viaggio documentato lo compie, assieme ad Arjan e alla troupe, in Malawi. Viene pubblicato nel 2011 su Youtube e i riscontri al livello mondiale sono, da subito, molto positivi. Questi risultati, danno lo slancio alla realizzazione di una serie di documentari, ambientati in diverse location culto della cannabis: Jamaica, India e Marocco.

Nel 2013, i cacciatori di varietà vengono contattati da Vice, portale mediatico all’avanguardia ormai riconosciuto al livello internazionale, per la realizzazione del documentario “King of Cannabis”, girato durante una spedizione in Colombia.

Il progetto Strain Hunters, però, non era basato solo sulla mera ricerca di nuove genetiche.

Il proposito era mettere in luce l’intrinseco rapporto che c’è tra l’uomo e la cannabis, in posti e contesti diversi, specie quelli dove le opportunità scarseggiano.

Franco ha voluto dimostrare che, per quanto le leggi vietassero la coltivazione e la vendita della cannabis, sostanza perlopiù innocua, le persone avrebbero continuato a farlo disobbedendo e riuscendo a sostenere gran parte dell’economia locale.

L’ormai conclamato “Re della Cannabis”, all’apice del suo riconoscimento, muore improvvisamente nel 2017 a Barcellona, a 42 anni.

Causa del decesso malaria cerebrale fulminante, contratta in Congo, durante una spedizione.

Ironia della sorte, era anche impegnato in un progetto per una varietà locale di olio medicinale, specifico per il trattamento della malaria proprio in Congo.

Come nell’articolo su Walter De Benedetto e del suo diritto alla cura negato dallo stato, parlando adesso di Franco Loja e della sua incredibile storia, ci si propone di far riflettere su tutti quei casi in cui la legge non riesce a tutelare i suoi cittadini e si è quindi costretti a Disubbidire per Vivere.

Carmine Buccella

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