Se c’è una cosa che ha imparato a fare la popolazione della valle del Sele, è difendersi quando la politica, sorniona, non riesce.
Infatti, la popolazione ha deciso di scendere in piazza per difendere la sua terra e lo farà con una manifestazione il 27 Giugno per contrastare la nascita delle fonderie Pisano a Buccino.
Lo avrà imparato dagli stessi che difesero il territorio da Annibale o dai seguaci di Spartaco, fatto sta che le stesse idee continuano ad alimentare l’amore per questa terra. Il territorio Sele Tanagro incontaminato, famoso per i culturisti della tranquillità e il buon cibo, rischia una nuova minaccia.
Le fonderie Pisano, accusate dal tribunale di Salerno nel 2007, di danni ambientali e biologici, saranno chiuse come stabilimento ma non come attività e si sposteranno nel comune di Buccino. La preoccupazione da parte dei cittadini non è mancata, seppur la pandemia abbia “azzittito” il territorio molti hanno lavorato perché le fonderie Pisano non rinascano a Buccino. La preoccupazione è che possano riprendere con la stessa intensità avvelenando anche la zona Sele Tanagro. In questi giorni sono sorti molti banchetti informativi in alcuni comuni per dire no alle fonderie Pisano.
- Nasce l’associazione Occhio alla Lontra
In campo scendono di nuovo le “tutine bianche” quelle che furono protagoniste già alcuni anni fa quando nel comune di Oliveto Citra doveva sorgere un inceneritore. Allora un comitato “Uniti nella Valle” difese e sottolineò alla politica locale e regionale molte distrazioni. Prese in carico anche la questione del compostaggio di Castelnuovo di Conza nel pieno della sua attività rendeva l’aria irrespirabile. Grazie anche al loro contributo fu aperto il processo Chernobyl.
Per alcuni anni lo stesso gruppo ha monitorato e spesso alzato la voce per la difesa del territorio. Dalla pagina ufficiale dell’associazione Occhio alla Lontra si legge:
“Occhio alla lontra è l’organizzazione di cittadini, associazioni e aziende nata, a seguito dell’appello lanciato dall’associazione Arci Bandiera Bianca, per difendere la Valle del Sele e del Tanagro dagli attacchi subiti negli ultimi mesi. Il piano di dislocamento a Buccino delle Fonderie Pisano; il progetto di un impianto di compostaggio, sempre a Buccino, capace di trattare 113 mila tonnellate di rifiuti al giorno; l’ipotesi sempre più concreta del ritorno al trattamento dei rifiuti liquidi a Contursi Terme, presso l’impianto di depurazione gestito dal CGS, chiuso nel 2018 dopo una lunga battaglia, e che potrebbe ritrovarsi incredibilmente autorizzato a riaprire: queste le tre problematiche alla base dell’appello, questo il primo – e già decisivo – campo di battaglia del nascente comitato. Un appello che ha trovato una forte risposta: tanti i cittadini del territorio, tante le associazioni che hanno deciso di aderire, da Sicignano degli Alburni ad Auletta, da Buccino a Contursi Terme, passando per Palomonte, Oliveto Citra, Caggiano e Romagnano al Monte. Un segnale forte, una testimonianza importante della volontà della popolazione dell’intera valle di non sottostare ai ricatti di imprenditori e di progetti industriali assolutamente lontani dalla reale vocazione del territorio”
Come partecipare alla manifestazione UNA VALLE DI NO? Segui le istruzioni riportate nella seguente galleria:
Laura Piserchia