Un errore che può capitare? Tentativo di racimolare qualche euro in più? Poca voglia di lavorare?
Non è chiaro secondo quale criterio siano state inviate ai cittadini ebolitani le tariffe TARI da dover pagare entro la fine dell’anno. Tante le lamentele e le segnalazioni che ci sono giunte in questi giorni, con la rabbia dei cittadini focalizzata non tanto sull’errore ma sull’impossibilità di avere un confronto con gli uffici competenti per eventuali chiarimenti.
Ma andiamo per ordine.
In questi giorni in tanti hanno lamentato l’arrivo della tassa sui rifiuti proprio a ridosso del Natale e con una cifra che comprende l’intero arco dell’anno 2020, in barba alle difficoltà causate dalla pandemia covid19, come hanno lamentato soprattutto i commercianti che si sono ritrovati una TARI comprensiva anche dei mesi del lockdown e degli altri periodi di chiusura forzata.
Mentre sul lato commercio se ne occuperanno le associazioni sindacali di riferimento, i cittadini invece non sanno a chi rivolgersi. Infatti, in molti hanno ricevuto la TARI con somma complessiva da pagare dell’interno anno, nonostante avessero già pagato il 66% e attendevano solo il restante. A conti fatti, ad oggi, molti si ritrovano come se non avessero mai pagato.
Ed ecco che allora è partita, giustamente, la ricerca del chiarimento con gli uffici tributari della città (aperti solo due volte a settimana) ma che sembra non garantiscano nessun tipo di assistenza.
“Dopo aver chiamato il numero presente sulla bolletta per chiedere chiarimenti non mi ha risposto nessuno dopo 2 ore di tentativi e di attesa con musichetta, al termine della quale cadeva la linea – spiega un cittadino – così ho deciso di presentarmi agli uffici e la risposta è stata ‘Non so che dirvi, chiamate il numero sulla bolletta’... Ma se non mi risponde nessuno come devo fare?”
Qualcun’altro, invece, dopo aver ricevuto una TARI dalle cifre sballate ha chiamato i numeri presenti sul sito del comune di Eboli, ma neanche in questo caso ha ricevuto risposta.
“Come deve fa un cittadino che ha già pagato a far notare l’errore? Sembra un sistema creato ad hoc per spillarci soldi in più, anche perchè ad Eboli non è la prima volta che succede”, spiega una signora.
L’unica soluzione rimasta ai cittadini è arrivata grazie al supporto dei Vigili Urbani che hanno ricevuto in questi giorni tantissime segnalazioni di questo tipo, è quello di mandare una PEC nella speranza che qualcuno le legga e possa aiutare a chiarire i malintesi.
Resta comunque incommentabile l’impossibilità per un cittadino di avere un servizio informativo e di confronto che gli spetta di diritto e che invece sembra quasi doversi conquistare a suon di proteste e telefonate nel vuoto.
Filippo Folliero