Eboli, il DPCM concede pratica dell’atletica ma il Dirceu resta chiuso: “Un bene comune non si incatena”

Antonio Gasparro, figura storica, quasi militante, dello sport ebolitano che da sempre ha cercato di tramandare le migliori e più sane virtù alle decine di giovani che si sono avvicinati all’atletica leggera, ritiene di aver subito un’ingiustizia quando si è accorto che lui e tutti i suoi atleti non erano più desiderati allo stadio Dirceu.

La pratica dell’atletica, sport non di contatto, è ufficialmente concessa dal dpcm del 3 dicembre e in quanto tale tutti gli atleti, e in particolare coloro che possono svolgere competizioni nazionali, sono quindi abilitati a praticare questa disciplina sportiva.

Tutto bene, tranne per un piccolo dettaglio. La pista d’atletica dello stadio Dirceu è stata interdetta alla Delta Atletica Ebolitana Valle del Sele chiudendo tutti gli ingressi e cambiando i lucchetti, impedendo di fatto la fruibilità dell’impianto. Da circa un mese i giovani atleti ebolitani non possono quindi utilizzare lo stadio nonostante tutto sia apparentemente in regola. Non per il Comune di Eboli.

Lo sport, elemento di aggregazione e simbolo di lotta alla segregazione sociale, accentuatasi a causa della degradazione sanitaria, sembra trovare l’ostacolo più insormontabile nella macchina amministrativa che… gli ha sbattuto la porta in faccia. Considerata la mancanza di ascolto da parte di Palazzo di Città, Gasparro oltre a chiedere un incontro con il Commissario prefettizio e proporre “una settimana di protesta civile” davanti al Municipio, invita tutti i tesserati (genitori inclusi) ad indirizzare a quest’ultimo una lettera di Natale con la richiesta comune: riaprire lo stadio per potersi allenare.

Ricordiamo, come vi abbiamo raccontato in passato, che lo stadio è stato oggetto di numerose azioni non proprio chiare dato che doveva essere rimesso a nuovo già molto tempo fa ma di quei fondi messi a disposizione della Regione per le Universiadi 2019 non si è saputo più nulla su come siano stati utilizzati.

Tornando all’attualità, il problema della Delta Atletica Eboli è stata ripresa dalla sezione ebolitana del Partito Comunista Italiano (PCI) che con una nota scrive quanto segue:

“Il PCI Eboli Sez. “M. Garuglieri” al fianco della ASD Delta Atletica Ebolitana Valle del Sele. Dopo mesi di richieste, solleciti e proteste, lo Stadio Dirceu è ancora inaccessibile e lo sport resta un diritto negato per ben 400 ragazzi. Una politica attenta non avrebbe accampato banali motivazioni continuando a trascurare la questione. Lo sport non è un privilegio per pochi e non può essere negato alle Associazioni che, legittimamente, operano sul territorio portando i nostri ragazzi fino a competizioni di livello nazionale che danno lustro alla nostra città. Una politica lungimirante non sarebbe caduta in inadempienze intollerabili. Lo sport è un bene comune. Un servizio pubblico, accessibile e fruibile, esattamente come asili e scuole. Un bene comune non si incatena. Auspichiamo che chi di competenza sottoponga quanto dovuto al Commissario e che si giunga presto ad una risoluzione. Invitiamo tutti i cittadini a far sentire la loro voce in merito, affinché ai nostri bambini e ragazzi venga restituito un diritto da troppo tempo negato”

Francesco Mirra

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