Si è parlato di finanziamenti, di miglioramento delle strutture e di blasone per la Città di Eboli che ospiterà le Universiadi (estive) 2019: ma di cosa parliamo esattamente?
Come’è facilmente intuibile, la denominazione proviene dall’unione di “università” e “olimpiadi”: coincide infatti, per blasone, ai Giochi Olimpici (sia invernali che estivi) ma la partecipazione è riservata agli studenti di tutte le università del mondo.
Già dal 1923 le università venivano sistematicamente coinvolte nell’organizzazione di campionati sportivi creati ad hoc, tant’è che nel 1949 fu istituita la FISU (Federazione Internazionale Sport Universitari), ma si può dire che la prima Universiade, così come la conosciamo, fu indetta dal dirigente sportivo Primo Nebiolo.
La prima edizione si tenne a Torino nel 1959 che aveva già costruito gli impianti necessari per festeggiare il centenario dell’Unità d’Italia nel 1961 e vedeva nella manifestazione la possibilità di compiere una “prova generale”. Con l’occasione venne creata la bandiera con la “U” circondata da stelle e venne adottato come inno il Gaudemus Igitur, universalmente riconosciuto come “inno internazionale della goliardia”.
Curioso ricordare come questo inno affondi le radici nelle scanzonate considerazioni dei clerici vagantes, studenti girovaghi che durante il Basso Medioevo solevano spostarsi in tutta Europa per poter seguire le lezioni che ritenevano più opportune: potremo dire un prototipo dell’Erasmus!
Dalla prima edizione la FISU organizzò regolarmente i giochi mondiali universitari, con una partecipazione sempre crescente di nazioni e di atleti. Secondo le ultime regole imposte proprio dalla federazione (Ottobre 2008), le Universiadi estive constano di competizioni in 12 sport obbligatori:
- Atletica leggera
- Calcio
- Ginnastica artistica e Ginnastica ritmica
- Nuoto
- Pallacanestro
- Pallanuoto
- Pallavolo
- Scherma
- Taekwondo
- Tennis
- Tennistavolo
- Tuffi
Le Universiadi invernali invece organizzano competizioni in 8 sport obbligatori:
- Biathlon
- Sci nordico – composto da Combinata nordica, Salto con gli sci e Sci di fondo
- Curling
- Hockey su ghiaccio
- Pattinaggio di figura
- Pattinaggio di velocità
- Sci alpino
- Snowboard
Per entrambe le versioni possono essere proposti fino a tre sport opzionali.
L’Italia vanta il merito di aver ospitato questa competizione più di tutti, considerando edizioni estive e invernali: dieci edizioni, di cui due a Torino; undici se consideriamo anche quella imminente 2019 di Napoli.
Grazie al sostegno del Governo, che ha accompagnato la candidatura, e alla collaborazione con le Università italiane e campane, il CUSI (Centro Universitario Sportivo Italiano) e il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), la Regione Campania infatti ha ottenuto per la Città di Napoli, lo scorso 5 marzo 2016, la designazione da parte della FISU ad ospitare l’edizione estiva dell’Universiade che si terrà dal 3 al 14 Luglio 2019. Altro evento determinante per la scelta pare sia stata la rinuncia di Brasilia.
Non poche le difficoltà organizzative che si stanno riscontrando. Si stima infatti l’arrivo di circa 13mila atleti che non andranno tutti negli alberghi di Napoli: di questi, duemila dormiranno a Salerno, altri ottomila invece resteranno nel Capoluogo campano. Inizialmente “per ragioni di sicurezza” si era pensato di far alloggiare i ragazzi in un “villaggio olimpico” a bordo di due-tre navi da Crociera, ma pare che ora un terzo di questo sarà trasferito al Campus universitario di Fisciano.
Anche per quanto riguarda gli impianti sportivi che ospiteranno la manifestazione, ci sono non poche perplessità: per il Presidente Vincenzo De Luca, infatti, sarà questa l’occasione per recuperarne decine, 65 per la precisione, tra il centro e la provincia di Napoli, che sarebbe dovuta essere il cuore della manifestazione. A quanto pare così non sarà, e saranno tanti gli impianti delle province campane a giovarne: uno tra questi il PalaSele di Eboli.
Sì perché il PalaSele ha già ospitato e continua ad ospitare diverse manifestazioni sportive indoor nazionali ed internazionali, e per questo è stato designato per accogliere alcune gare, tra cui la finale del torneo di Pallavolo, facendo ricevere, per l’occasione, dei finanziamenti regionali pari a 1,5 milioni di euro, sia per il palazzetto che per lo stadio Dirceu. Recentemente, alcune indiscrezioni, hanno portato alla luce la possibilità che anche le gare di ginnastica vengano spostate nel nostro impianto, a causa dei ritardi organizzativi del PalaVesuvio di Napoli. Questo potrebbe portare l’amministrazione a ricevere ulteriori fondi, con il fine di migliorare ulteriormente le strutture.
Non ci resta che aspettare il 3 Luglio (con l’inaugurazione della manifestazione) e goderci da vicino tutte le gare che Eboli ospiterà, sperando che la Città possa trarne giovamento, esserne all’altezza e rilanciarsi come luogo idoneo allo sport e ai giovani.
Carmine Buccella